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Dallo stralcio dei tributi locali ai balneari: le novità del Dl Milleproroghe

Dopo l'ok del Senato il decreto passa ora all'esame della Camera

Dallo stralcio dei tributi locali ai balneari: le novità del Dl Milleproroghe

Fra tensioni fino all’ultimo tra maggioranza e opposizione sulla proroga delle concessioni balneari e della delega sulla mappatura, l’Aula del Senato ha approvato in prima lettura il decreto legge milleproroghe. Ora il provvedimento passa all’esame della Camera che dovrà convertirlo entro il 27 febbraio, pena la decadenza. Il governo ha già preannunciato il ricorso al voto di fiducia.

Possibilità per i Comuni di stralciare i tributi locali delle mini cartelle fino a 1.000 euro, non solo la quota riferita a interessi e sanzioni, proroga a tutto il 2024 delle attuali concessioni balneari e alla fine di luglio 2023 per l’esercizio della delega per la mappature delle spiagge date in concessione, proroga al 30 giugno 2023 dello smart working per i lavoratori fragili, dehors liberi per bar e ristoranti fino al 31 dicembre 2023, slittamento al primo luglio 2024 per l’entrata in vigore della consulta dei tifosi, più tempo, fino al 30 giugno 2023 per richiedere mutui agevolati per l’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie con Isee fino a 40.000 euro, un nutrito pacchetto sanità che comprende, tra l’altro, la proroga al 31 dicembre 2024 per l’uso della ricetta elettronica. Queste alcune delle novità inserite nel decreto legge milleproroghe nel corso dell’esame del Senato.

Un decreto di proroga termini diventato ormai un ‘omnibus’, con molte materie che si sono aggiunte, rispetto al testo originale licenziato dal Consiglio dei Ministri. Non sono comunque entrate norme sulle quali anche il governo puntava, come quella sulla stretta nell’uso delle plusvalenze fittizie da parte delle società sportive e quella sulla possibilità di attribuire a pensionati incarichi di vertice in amministrazioni e enti pubblici. Quest’ultima potrebbe essere riproposta nel decreto legge sulla governante del Pnrr.

Niente da fare anche per la norma fortemente voluta dal senatore di Forza Italia, Claudio Lotito, volta a dare la possibilità di proroga di ulteriori due anni, oltre ai tre già previsti, per le attuali concessioni dei diritti televisivi sportivi, l’attenzione è soprattutto al calcio. Dopo la moral suasion del Quirinale per lo stralcio, la disposizione, inserita in Commissione, è stata soppressa in Aula. Niente da fare anche per la proroga del superbonus del 110% per le villette, prevista in un emendamento del M5S che è stato bocciato, e per la norma che avrebbe reso strutturale la ricetta elettronica, proposta in questa caso dal Pd.

Confermate le misure previste nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri, che riguardano, tra l’altro, la proroga all’autorizzazione di assunzioni nella Pubblica amministrazione, soprattutto nel comparto della sicurezza-difesa, nei vigili del fuoco, in alcuni ministeri, nelle agenzie fiscali, la proroga a tutto il 2023 del fondo di solidarietà per il contributo ai proprietari di case non utilizzabili perché occupate abusivamente, stessa proroga per la possibilità di ripartire le quote premiali per il finanziamento del servzio sanitario alle regioni che hanno adottato misure per l’equilibrio di bilancio.

Proroga al 31 dicembre 2023 per l’amministrazione straordinaria di Alitalia e differimento al 30 settembre 2023 del contratto di servizio tra il Ministero delle imprese e la Rai. Proroga a tutto il 2023 anche dello stanziamento di 40 milioni per l’erogazione del contributo per l’installazione delle colonnine di ricarica elettrica.

Una delle principali novità introdotta dal Senato riguarda il capitolo della ‘tregua fiscale’, in particolare la possibilità di ampliare ai tributi locali (Imu, Tari, addzionale irpef, bollo auto) lo stralcio delle cartelle sotto i 1000 euro. Anche in questo caso, come per le imposte nazionali, lo stralcio riguarda le cartelle emesse tra il 2000 e il 2015. Rispetto alla legge di bilancio per il 2023, che dava agli enti la facoltà di rinunciare soltanto a sanzioni e interessi, l’emendamento approvato al Senato estende la possibilità di stralcio anche al capitale della cartella, ossia alla quota riferita all’imposta. I Comuni e gli enti territoriali che hanno intenzione di applicare lo stralcio hanno tempo fino al 31 marzo 2023 per adottare le relative delibere e pubblicarle sui propri siti istituzionali. Resta salva la facoltà per gli enti, prevista dalla legge di bilancio, di non rinunciare nè a sanzioni, nè a interessi. Anche in questo caso il relativo provvedimento deve essere adottato entro il 31 marzo, anzichè entro il 31 gennaio. In ogni caso, gli enti che entro il 31 marzo non adottano alcun provvedimento, aderiscono automaticamente al solo stralcio di sanzioni e interessi.

Molto discusso tra governo e maggioranza e oggetto di scontro fino all’ultima ora con l’opposizione, il pacchetto di interventi per i balneari, anche per i tesi rapporti con le istituzioni europee. L’Italia è infatti già sotto procedura di infrazione per il mancato rispetto della direttiva Bolkenstein che prevede l’apertura alla concorrenza del settore. Attraverso tre distinti emendamenti (di Forza Italia, della Lega e dei relatori) si è giunti al risultato di prorogare di un anno le attuali concessioni, quindi fino al 31 dicembre 2024, concedere cinque mesi in più di tempo per l’esercizio della delega sulla mappatura delle spiagge date in concessione, che altrimenti scadrebbe il 27 febbraio 2023, e istituire un tavolo tecnico presso la Presidenza del Consiglio, con funzioni consultive, a cui partecipano i ministri competenti, le regioni e le associazioni di categoria.

In ogni caso, se si dovessero verificare impedimenti oggettivi all’espletamento delle gare, le attuali concessioni possono restare valide fino al 31 dicembre 2025. Dopo queste decisioni l’Europa ha fatto subito sentire la sua voce ricordando che le norme nazionali devono assicurare la parità di trattamento degli operatori e promuovere innovazione e concorrenza leale.

Frutto di un lavoro bipartisan è la proroga fino al 30 giugno 2023 dello smart working per i lavoratori fragili nel settore pubblico e in quello privato. E’ prevista poi una copertura finanziaria di 16 milioni di euro per far fronte alle spese di sostituzione di lavoratori come infermieri, medici e insegnanti la cui attività richiede la presenza e che nel frattempo vengono adibiti ad altre mansioni. Per il solo settore privato, la proroga dello smart working riguarda anche i genitori con figli sotto i 14 anni.

Per il settore sanitario sono state approvate diverse misure. La ricetta elettronica è utilizzabile fino al 31 dicembre 2024. I medici di famiglia e i pediatri di libera scelta convenzionati con il servizio sanitario nazionale possono decidere di andare in pensione a 72 anni, anziché a 70, e viene prorogata la possibilità di riconoscere nel monte ore formativo dei tirocinanti la sostituzione dei medici di base. Tra le novità anche la proroga di due anni, fino al 2025, della possibilità di assumere gli specializzandi con contratti subordinati a tempo determinato mentre il personale medico e infermieristico straniero potrà continuare ad operare in Italia fino alla fine del 2025, in regime di equipollenza dei titoli. In sostanza vengono confermate le misure introdotte durante la pandemia per rafforzare il sistema sanitario.

Per rafforzare la capacità amministrativa dei piccoli Comuni fino a 5.000 abitanti, anche in considerazione dell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è prevista l’estensione fino a 24 mesi della possibilità di mantenere la figura del segretario comunale, titolare anche in altre sedi di fascia superiore.

Più tempo per i rimborsi del cashback conclusosi a giugno 2021, che possono essere completati quest’anno con la comunicazione a PagoPa dei dati identificativi e del codice Iban entro il 31 luglio 2023. Per far fronte all’aumento del numero degli sbarchi di migranti ai Comuni di Lampedusa e Linosa viene assegnato un contributo di 2,5 milioni di euro, mentre viene prorogato al novembre 2023 il termine di consegna dei beni strumentali per consentire alle imprese di usufruire del credito di imposta sugli investimenti previsto dal piano Transizione 4.0. volto ad incoraggiare l’innovazione tecnologica e digitale nei processi produttivi.

Fonte Askanwes

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