Dissesto idrogeologico, '20 miliardi spesi negli ultimi 25 anni'
Evento 14/5 a Roma di ingegneri, geologi e Fondazione Inarcassa.
In evidenza

Il territorio dell’Italia, per le sue caratteristiche morfologiche, litologiche e idrografiche è naturalmente
predisposto a fenomeni franosi e alluvionali. L’Italia, oltre tutto, è anche un paese fortemente antropizzato con quasi 8.000 comuni, 59.459 nuclei urbani, una rete autostradale di 6.487 km, una ferroviaria di circa 16.000 km, una rete stradale principale di circa 360.000 km e una densità di popolazione di circa 200 abitanti/km. Negli ultimi 25 anni, per affrontare il problema del dissesto idrogeologico sono stati spesi quasi 20 miliardi di euro, per un totale di 25.539 interventi. Non basta. Si stima un fabbisogno minimo di altri 9,3 miliardi di euro per opere di prevenzione e mitigazione già in fase istruttoria. Questo valore rappresenta le richieste di finanziamento provenienti dagli Enti locali, registrate sulla piattaforma RENDIS, il Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo. In tutto questo resta molto alto il rischio alluvioni.
Secondo i dati Ispra sono 6,8 milioni gli abitanti che risiedono in aree a rischio alluvionale medio e 2,4
milioni vivono in zone alluvionali ad alto rischio, complessivamente il 15% della popolazione. Gli edifici in zone alluvionali ad alto e medio rischio sono 2,1 milioni, il 15% del totale. Questo il quadro di riferimento da cui parte la Seconda Giornata Nazionale della Prevenzione e Mitigazione del Rischio Idrogeologico, l’evento organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, dal Consiglio Nazionale dei Geologi e da Fondazione Inarcassa.
“Per contrastare efficacemente il dissesto idrogeologico – afferma Angelo Domenico Perrini, Presidente
del CNI – è necessario porre in essere una serie di atti concreti, dalla manutenzione e monitoraggio costante del territorio, definendo dei piani di manutenzione delle opere esistenti, alla rimodulazione dei meccanismi di gestione dei Piani di prevenzione e contrasto esistenti. Certamente servono risorse finanziarie più consistenti, ma soprattutto un sistema unitario e più snello di gestione degli interventi di prevenzione. È fondamentale migliorare la capacità di progettazione degli interventi, anche attraverso iter autorizzativi più rapidi, accrescere la qualificazione e formazione del personale tecnico, attuare politiche più incisive mirate alla limitazione del consumo del suolo. Siamo certi che da questa Giornata Nazionale scaturiranno indicazioni utili per affrontare in maniera più efficace questo delicato problema. Colgo l’occasione per ringraziare il Consiglio Nazionale dei Geologi e Fondazione Inarcassa per aver reso possibile l’organizzazione di questo importante evento”.
“La 2ª Giornata Nazionale, in continuità con il percorso avviato lo scorso anno, intende ribadire l’attenzione costante delle istituzioni e degli operatori del settore verso le criticità, sia strutturali che non strutturali, che interessano il nostro territorio in relazione al rischio idrogeologico – afferma Arcangelo Francesco Violo, Presidente del Cng”. “La novità di questo secondo appuntamento – prosegue Violo – è la più attuale declinazione del tema. Una nuova cornice, quella della regolamentazione e della pianificazione strategica, coordinata ed omogenea delle misure da progettare e implementare per la tutela dell’ambiente e del territorio del nostro Paese. Sono certo che anche quest’anno, insieme al contributo del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e della Fondazione Inarcassa, e alla presenza di illustri figure istituzionali e tecnici della materia, sarà possibile delineare un quadro più completo sulle prospettive future della governance dei territori”.
“I numeri parlano chiaro – dichiara il Presidente della Fondazione Inarcassa Andrea De Maio – il dissesto
idrogeologico rappresenta una delle principali emergenze ambientali che il nostro Paese si trova ad affrontare. Per questo è essenziale promuovere momenti di confronto come questo che coinvolgano istituzioni, professionisti tecnici ed esperti, così da individuare e condividere soluzioni efficaci. Solo attraverso il rafforzamento delle politiche di prevenzione e il coinvolgimento attivo delle comunità locali
sarà possibile costruire una strategia duratura per la tutela del territorio. Quella contro il dissesto non è una battaglia semplice: richiede visione a lungo termine, capacità di coordinamento e un impegno collettivo e continuativo. Ma, soprattutto, come suggerisce il titolo stesso di questa giornata, è solo con politiche di prevenzione e investimenti mirati che potremo davvero ridurre i rischi e proteggere il nostro patrimonio ambientale e urbano.”
La Seconda Giornata Nazionale della prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico si focalizzerà sulle trasformazioni del territorio e sull’incremento dei fattori di rischio dovuto a cause differenti, tra cui il cambiamento climatico. Particolare attenzione verrà prestata agli strumenti di programmazione, a livello nazionale e locale, di opere per la prevenzione e per la mitigazione del rischio idrogeologico oltre che agli strumenti di governance delle politiche di intervento in questo ambito. Esperti e policy makers
dibatteranno delle sfide attuali e future. Ampio spazio, infine, verrà dato ad approfondimenti tecnici sugli strumenti e sulle metodologie più recenti in tema di prevenzione del rischio idrogeologico.
L’appuntamento è per mercoledì 14 maggio presso l’Acquario Romano in Piazza Manfredo Fanti, 47 Roma.
In allegato la locandina dell’evento col programma.
Altre Notizie della sezione

Doveroso riconoscere la professionalità dei coadiutori.
12 Maggio 2025“La gestione dei beni confiscati e il ruolo degli amministratori giudiziari e dei coadiutori tra semplificazioni ed equo compenso” promosso dal Sindacato nazionale amministratori giudiziari e coadiutori.

A Genova per guidare i giovani nel loro futuro professionale
12 Maggio 2025Dal 29 al 31 maggio, ai Magazzini del Cotone, workshop, esperienze digitali, orientamento e incontri con imprese per aiutare i giovani a costruire il proprio percorso lavorativo.

Due giornate di confronto nazionale sulla mediazione
12 Maggio 2025Nell'aula magna della Corte d'Appello di Palermo si è svolta la XXXI assemblea del coordinamento della Conciliazione Forense.