Previdenza è salute. Il futuro è nelle nostre mani.
Si terrà a Roma il 14 e 15 giugno il III Congresso Nazionale organizzato dall’Ente presieduto da Tiziana Stallone che sottolinea nel titolo “Il futuro è nelle nostre mani”.
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Per noi Biologi tutelare ogni forma di vita è una missione prima che una professione. Quando parliamo di vita, parliamo di genetica ma anche di ambiente; viviamo bene grazie alla patologia clinica ma anche all’igiene; l’embriologia ci aiuta a sostenere la vita sin dal suo principio; sperimentazione clinica, sicurezza e corretta nutrizione ci permettono di vivere in salute. Tutto questo è Biologia.
Vestendo i panni della Cassa di previdenza e traslando il principio della vita alla professione o meglio agli anni che dedichiamo al lavoro fino al momento in cui il Biologo
professionista cesserà l’attività, allora non possiamo prescindere dalla stretta correlazione tra lavoro e pensione o, ancora meglio, tra la buona salute del lavoro per una buona pensione. Con la consapevole responsabilità di dover mirare all’obiettivo
della “buona salute del lavoro” si è cambiata la visione di gestione previdenziale del passato.
Il nostro Ente di previdenza ha raddoppiato la sua azione: da un lato ha continuato ad ampliare le forme di assistenza che sostengono il professionista nel momento specifico e temporale del bisogno ma, dall’altro, ha attivato le iniziative sempre più strutturate di welfare attivo.
Per favorire la correlazione lavoro e pensione non possono essere tralasciate quelle azioni specifiche volte alla diffusione della cultura previdenziale, a sostenere l’autoimprenditorialità, a rendere visibile il lavoro del Biologo, a incentivare le reti interprofessionali, a favorire il trasferimento dell’esperienza tra colleghi e la formazione sul campo.
Negli anni sono stati numerosi anche gli interventi propriamente tecnici per il potenziamento delle prestazioni previdenziali: l’aliquota della contribuzione soggettiva obbligatoria è passata dall’originale 10%, fissato dalla legge, al 15% voluto con una modifica al Regolamento. Allo stesso modo quella modulare o facoltativa prima fissata in un massimo del 20% ora è al 36%. È stato incrementato il contributo integrativo versato dal cliente dal 2 al 4%, destinando l’intera eccedenza per aumentare il valore del montante.
Abbiamo ottenuto, non senza difficoltà, il riconoscimento dell’estensione dell’integrativo nella misura del 4% anche per le pubbliche amministrazioni a garanzia di equità.
I biologi oggi sanno bene che la pensione non è solo un diritto, ma anche un dovere responsabile e sono sempre più consapevoli che la stessa va progettata da giovani.
Pensare o immaginare che la parola gestione della previdenza equivalga solo a pensione è pura miopia.
Per forzare i limiti del rigido sistema contributivo, il nostro impegno è stato quello di dare concretezza ad una nuova visione pragmatica in cui crediamo fermamente: una previdenza che accompagni i biologi durante tutta la carriera professionale per aiutare il Biologo che può, in questo modo, costruire un futuro previdenziale migliore.
Per tutti questi motivi, abbiamo dato alla nostra Cassa “un volto”, decidendo come Governance di aggiungere alle attività istituzionali l’impegno in prima persona con le iniziative sul territorio e il dinamismo divulgativo, sostenuti dal nostro personale.
Come lo stato di salute di un Paese si misura avendo riguardo al grado di cultura dei cittadini e, quindi, al senso civico e responsabile che è intimamente connesso, allo stesso modo una buona gestione previdenziale non può prescindere dalla cultura previdenziale dei propri iscritti, condizione necessaria per raggiungere la consapevole responsabilità della programmazione del proprio futuro pensionistico.
Crediamo che le grandi rivoluzioni non necessitino di proclami ma che debbano lasciare traccia attraverso i fatti. La percentuale di biologi che ha scelto un’aliquota superiore al
15% nel 2023 è raddoppiata rispetto al 2022, raggiungendo oltre il 10% del totale degli iscritti.
Ad oggi la nostra Cassa, libera da rigidi regolamenti elettorali che non garantivano
ricambio e nuova rappresentanza, è passata dal 7% al 64% di consiglieri donna ed è amministrata sia da giovani professionisti che da silver, rispecchiando finalmente la composizione della platea degli iscritti. Siamo stati la prima Cassa in Italia ad ottenere la Certificazione per la parità di genere UNI/PDR 125, per tutelare con convinzione il principio di equità nel “dopo di noi”.
In questo “III Congresso nazionale Enpab” vogliamo raccontare la Storia di noi biologi, del nostro lavoro e della nostra previdenza, con una narrazione passionale e concreta,
ben radicata nel presente perché il futuro ci trovi pronti.
Di Tiziana Stallone (Presidente Enpab e Vice Presidente Adepp)
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