L'istituto di previdenza dei giornalisti passa all'Inps.
Che bel regalo! I privilegi della casta giornalistica
In evidenza

Ma come, non erano solo i parlamentari che usufruivano dei privilegi con quell’intollerabile vitalizio? Ma come, non c’erano quegli immondi “diritti acquisiti” rivendicati dalla casta? Qualcuno ricorda gli articoli, i libri, le trasmissioni televisive condotte da giornalisti contro un ceto politico che godeva di benefici impensabili per i comuni mortali?
Ebbene, nel silenzio dei più, si scopre che la Cassa previdenziale dei giornalisti ha un buco tale che può portarla alla bancarotta e così la si fa confluire nell’Inps, con uno “scivolo” generoso: potranno andare in pensione a 62 anni con 25 di contributi, e nel calcolo potranno vedersi riconosciuti fino a 5 anni di contributi “virtuali”, cioè mai versati, che comporterà un aumento della pensione fino al 20%. Oneri a carico dello Stato, cioè del contribuente, al 70%. Il montante contributivo veniva valorizzato al 2,6% contro l’1% dei comuni mortali. Lo rilevano Tito Boeri, già presidente dell’Inps e l’economista Roberto Perotti su lavoce.info.
Non ci sarà un ricalcolo attuando il sistema contributivo (tanto versi, tanto ottieni) e con effetto retroattivo, come è stato fatto con i parlamentari.
Si scriveva di casta politica e molti ci hanno creduto. Oggi, pochi scrivono di casta giornalistica.
Servirà di lezione al popolo degli ingenui?
Di Primo Mastrantoni, Aduc
Altre Notizie della sezione

Rischio in crescita nelle pensioni
16 Settembre 2025Le Casse italiane puntano su azioni, immobili e infrastrutture per migliorare i rendimenti, senza trascurare il controllo del rischio.

Cassa Forense premiata come Miglior Cassa di Previdenza 2025
15 Settembre 2025Il premio “MondoInstitutional Award 2025” è un riconoscimento agli Enti che operano nel settore previdenziale.

Ente biologi, il 19 settembre a Salerno il ‘Previdenza tour’
15 Settembre 2025Sotto i fari dell'Enpab rapporto tra nutrizione e salute cutanea.