Anno: XXV - Numero 51    
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Casse: risposte sui contributi, via la sostenibilità a 50 anni

Ieri l'Assemblea degli enti previdenziali ha fatto il punto sulla data del 30 settembre.

Casse: risposte sui contributi, via la sostenibilità a 50 anni

Segnali contrari dai Ministeri Vigilanti su ulteriori rinvii dei versamenti. Il MinLavoro apre alla proposta di un Tavolo. Le Casse non hanno ancora ricevuto il rimborso dei bonus. La pandemia ha reso “anacronistica” la sostenibilità a 50 anni.

Un tavolo Casse-Governo per ridiscutere l’assetto previdenziale dei professionisti a sette mesi dalla crisi pandemica. Francesca Puglisi, Sottosegretario al Ministero del Lavoro con delega agli enti previdenziali, si dice disponibile, mentre il Presidente dell’Adepp, Alberto Oliveti, studia l’agenda dei lavori: i contributi rinviati, il rimborso dei bonus Covid anticipati agli iscritti.

Il tema del rinvio dei versamenti contributivi- A causa dell’emergenza Covid-19, i contributi previdenziali sono stati rinviati. A distanza di sette mesi e del termine del 30 settembre, l’Adepp ritiene “indispensabile” che il Ministero del Lavoro chiarisca il da farsi , dal momento che le Casse hanno già fatto fronte ad esborsi straordinari: il riferimento è agli anticipi dei tre bonus Covid, per complessivi 2.200 euro che il Tesoro non ha ancora completamente rimborsato.

Approccio comune- Ai ministeri vigilanti sono già arrivate alcune proposte delle Casse per un differimento nei mesi autunnali che- dichiara Oliveti- “non hanno avuto risposta”. Altre,  come quella dei consulenti del lavoro (Enpacl) sono invece state respinte: chiedevano di essere autorizzate allo slittamento dei contributi al 2021. In questo variegato scenario, il Presidente dell’Adepp auspica un approccio comune fra tutti gli enti previdenziali, “senza piu’ andare in ordine sparso”.  La sintesi è inziata ieri durante l’Assemblea dell’Adepp, alla quale ha partecipato per Enpav il vicepresidente Tullio Paolo Scotti.

L’Adepp intende far valere presso i Ministeri vigilanti il metodo del silenzio-assenso: fissare un limite temporale entro il quale se non ci saranno rilevi da parte dei Ministeri Vigilanti le delibere degli enti previdenziali si dovranno intendere come approvate. Questo per superare lo stallo determinato dalla mancanza di risposte da parte del Ministero del Lavoro, poco incline a concedere uleriori rinvii. Fra le potesi a cui Via Veneto non dovrebbe opporsi c’è la rateizzazione dei contributi: una dilazione in 24 rate concessa nelle pieghe del Decreto Agosto. Il tema- che la Sottosegretaria Puglisi definisce “spinoso” servirà anche a sciogliere questo nodo.

La sostenibilità post Covid-19- Sul Tavolo del Ministero del Lavoro, l’Adepp intende porre anche la questione della sostenibilità a 50 anni, quell’equilibrio fra entrate e uscite introdotto nel 2011 dall’allora Ministro Elsa Fornero, con il cosiddetto “Salva Italia”. Già all’epoca, durante i lavori parlamentari e su espressa richiesta delle Casse, il Governo si era impegnato  ad applicare la norma, tenendo conto dell’andamento economico e delle dinamiche del mercato delle professioni, con particolare riferimento ai giovani. Oggi- in piena emergenza- l’Adepp considera “anacronistico” il Salva Italia, “visto che con i cambiamenti che stanno avvenendo- dichiara Oliveti- siamo chiamati ad aiutare le platee con un impegno finanziario che scavalca il concetto di welfare attivo”.

Detassazione- Il Sottosegretario al Lavoro Francesca Puglisi, “coinvolgendo naturalmente anche l’Economia” si è detta possibilista anche sul riconoscimento di vantaggi fiscali per le casse che partecipino a “progetti strategici” per il Paese. La detassazione dovrebbe riguardare le Casse, in quanto “partner istituzional nelle grandi opere d’investimento che l’Esecutivo – ha dichiarato Puglisi- intende far partire per rivitalizzare il tessuto produttivo e sociale”.

L’autonomia– La pandemia aveva anche indotto le Casse ad un ripensamento straordinario dell’autonomia e a chiedere ai Ministeri maggiori margini di manovra per andare incontro agli iscritti. Per l’Adepp il riferimento è la Corte Costituzionale, quella sentenza 7/2017 che diede ragione alla Cassa dei dottori commercialisti, ritenendo illegittimo il taglio delle spese interne per girarne i proventi all’Erario, nell’ambito della “spending review”. L’autonomia si esercita “nel perseguimento della finalità pubblica”- sottolinea il Presidente dell’Adepp.”C’è, dunque, pari dignità tra noi privati e lo Stato. Ecco perché un confronto è inevitabile”.

L’auspicio è che il Tavolo con i Ministeri vigilanti si riunisca “prima possibile”.

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