Casse, prospetti online e investimenti prioritari in Italia
Regolamento interministeriale (Mef-Lavoro) atteso dal 2011.
Gli Enti di previdenza privati dei professionisti dovranno redigere un documento sulla loro strategia di investimento, con un ‘focus’ sulla “combinazione rischio rendimento” e indicando gli aspetti ambientali sociali e di buona ‘governance’ (Esg) presi in considerazione, da sottoporre “tempestivamente” ai ministeri vigilanti (Economia e Lavoro) e alla Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), soggetto ad una revisione “almeno triennale”, nonché a riepilogare annualmente le iniziative finanziarie in un prospetto informativo a valori correnti pubblicato sui loro siti ufficiali.
Questo un passaggio dello schema di regolamento interministeriale sugli investimenti delle Casse (previsto da un decreto del 2011 e mai emanato ndr) che, stando a quanto affermato lo scorso 8 luglio alla Camera dal sottosegretario all’Economia Federico Freni, “è stato consegnato a Palazzo Chigi”, e anticipato oggi dal quotidiano La Repubblica.
Freni aveva spiegato di contare sul fatto che, dopo il varo in uno dei prossimi Cdm, il regolamento “finisca in Gazzetta ufficiale entro il mese di luglio”.
Nel testo, che favorisce l’autonomia degli Enti nella selezione delle operazioni finanziarie, si legge, che “nella gestione delle risorse, effettuata sia in forma sia diretta sia indiretta e senza pregiudizio per le finalità istituzionali, perseguite nonché per l’ottimale combinazione rischio-rendimento del portafoglio”, le Casse sono tenute a valutare “in via prioritaria gli investimenti volti a sostenere e a sviluppare il sistema economico e produttivo nazionale, anche con riferimento al sistema infrastrutturale, energetico e ambientale, ivi inclusa la rigenerazione urbana e la rifunzionalizzazione edilizia”.
Infine, le Casse devono attivare “ogni misura ragionevole per identificare e gestire i conflitti di interesse”, per scongiurare che “incidano negativamente sugli interessi degli iscritti, o dei beneficiari”, mentre “lo svolgimento di funzioni di amministrazione e controllo dell’Ente è incompatibile” con le medesime attività presso gestori e altre società in cui si investe direttamente, o indirettamente.
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