Il Cnf contro il cura Italia
Svilisce la difesa. L ‘Emergenza non stravolga i principi che governano giusto processo
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Il Consiglio nazionale forense (Cnf) stigmatizza la proposta emendativa formulata dal Governo che, nel decreto Cura Italia, al vaglio del Senato, prevede la “indiscriminata estensione del processo penale telematico anche nei casi dei procedimenti non urgenti”, con conseguente “svilimento del ruolo del difensore, del diritto di difesa e della stessa giurisdizione, in palese violazione della cornice costituzionale segnata dall’articolo 111 della Costituzione”. Il Cnf condivide le preoccupazioni espresse anche dall’Unione delle Camere penali ed esprime “ferma contrarietà” all’idea che il momento emergenziale si traduca in uno “stravolgimento dei principi che governano il giusto processo”, auspicando che l’esercizio della giurisdizione, e quindi della attività giudiziaria sia nel settore civile che penale, “possa gradualmente riprendere garantendo, attraverso una corretta organizzazione delle udienze e l’utilizzo dei presidi sanitari, la salute di tutti gli operatori di giustizia”. Inoltre, l’Ordine nazionale degli avvocati manifesta analoga “preoccupazione, condivisa con l’Unione delle Camere civili, per l’assenza di un termine finale per le modalità di svolgimento da remoto delle udienze civili, tenuto conto che le esigenze del giusto processo devono essere garantite in tutte le giurisdizioni”.
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