I penalisti incontrano Bonafede
Ribadite le radicali critiche al progetto di riforma del processo penale

L’Unione delle Camere Penali Italiane ha ribadito ieri, nel corso della riunione convocata presso il Ministero della Giustizia, le proprie radicali critiche al progetto di riforma del processo penale approvato dal Consiglio dei Ministri del 15 febbraio 2020. Nei prossimi giorni chiederà di incontrare le altre componenti dell’attuale maggioranza di governo (Pd, Italia Viva, Leu) al fine di illustrare le proprie critiche alla legge delega e le proposte emendative che consentano di coniugare la ragionevole durata dei processi e il rafforzamento del diritto di difesa. Il comunicato dell’Unione. Alla riunione convocata presso il Ministero della Giustizia l’UCPI ha ribadito le proprie radicali critiche al progetto di riforma del processo penale approvato dal Consiglio dei Ministri del 15 febbraio 2020. Ha ribadito la necessità che qualsiasi intervento sulla disciplina del processo per la sua ragionevole durata debba prevedere il rilancio dei riti alternativi abrogando le ostatività per il patteggiamento e abbandonando ogni riferimento al criterio dell’economia processuale per l’ammissione dell’abbreviato condizionato. Nessuna deroga ai principi di oralità ed immediatezza e alla necessità di procedere nuovamente all’istruttoria dibattimentale in caso di mutamento del giudice; salvaguardia dello strumento dell’appello. Il Ministro, ferme le prerogative del legislatore in ordine al percorso parlamentare della legge delega, ha confermato la massima attenzione alle obiezioni sollevate nel documento consegnatoli da UCPI, che saranno approfondite dall’ufficio legislativo, e che saranno certamente oggetto della interlocuzione politica delle prossime settimane. Inconciliabili invece rimangono le rispettive posizioni sulla disciplina della prescrizione. Nei prossimi giorni Ucpi chiederà di incontrare le altre componenti dell’attuale maggioranza di governo(Pd, Italia Viva, Leu) al fine di illustrare le critiche dei penalisti italiani alla legge delega e le proposte emendative che consentano di coniugare la ragionevole durata dei processi e il rafforzamento del diritto di difesa
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