Nato light. Il piano di Roma per mobilitare in 24 ore gli alleati dell'Ucraina
Bloomberg rivela la proposta che il governo italiano ha sottoposto ai partner per attivare le eventuali clausole di salvaguardia per Kiev.
Un piano di garanzie di sicurezza per l’Ucraina, ispirato all’articolo 5 della Nato, che impegnerebbe gli alleati di Kiev a decidere entro 24 ore se fornire sostegno militare, economico e politico al Paese nel caso di un nuovo attacco da parte della Russia. È la proposta avanzata ai suoi omologhi europei dalla premier Giorgia Meloni, secondo quanto riferito da Bloomberg, citando fonti informate.
La proposta italiana, che equivale a una clausola di difesa collettiva simile a quella della Nato, ma che non comporta l’effettiva adesione all’Alleanza, è una delle numerose opzioni al vaglio e, spiegano le fonti, nasce dal riconoscimento che l’ingresso di Kiev nella Nato resta al momento impraticabile.
Sebbene l’opzione ‘Nato-light’ sia ben lontana dall’impegno di difesa collettiva previsto dall’articolo 5, osserva Bloomberg, impegnerebbe comunque i Paesi che hanno firmato accordi bilaterali con l’Ucraina a consultarsi rapidamente su una risposta in caso di attacco. Le opzioni, aggiungono le fonti, includerebbero la fornitura a Kiev di un sostegno difensivo rapido e sostenuto, assistenza economica, rafforzamento dell’esercito ucraino e imposizione di sanzioni alla Russia. Non è chiaro se il piano prevederebbe l’invio di truppe in Ucraina da parte dei singoli Paesi europei.
Il dibattito si inserisce nella scia del vertice alla Casa Bianca di lunedì, che ha visto la partecipazione di Donald Trump, Volodymyr Zelensky e diversi leader europei, tra cui Meloni. L’incontro ha portato a un impegno più netto da parte di Washington sulle garanzie di sicurezza per Kiev, nonostante il presidente Usa abbia escluso l’invio di truppe sul terreno. Secondo Bloomberg, tra le opzioni allo studio vi sarebbe anche il dispiegamento di contingenti francesi e britannici come parte di un futuro accordo di pace.
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