Nasce il Dipartimento delle Libere Professioni.
Presentata venerdì a Roma, l’iniziativa culturale e scientifica promossa da Associazione Nazionale Forense, Confprofessioni e Pontificia Università Antonianum.
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A dare l’impulso determinante alla nascita del DLP è stato Giampaolo Di Marco, Segretario Generale dell’Associazione Nazionale Forense, il quale ha sottolineato come l’obiettivo del Dipartimento sia quello di “connettere le professioni intellettuali con le ansie e le complessità del nostro tempo, affinché diventino motore di crescita e coscienza pubblica. Il lavoro intellettuale non è estetica del pensiero, ma fatica quotidiana del pensare, del comprendere, del partecipare. Il Dipartimento nasce per essere un luogo in cui la contaminazione dei saperi non sia episodica, ma metodo costante, nella consapevolezza che il sapere è risorsa collettiva e bene comune”. Di Marco ha inoltre evidenziato, richiamando le riflessioni dello storico Jacques Le Goff, l’importanza di non tradire quella funzione di vigilanza critica che le professioni hanno esercitato nel tempo, evitando il rischio di scivolare, come ammoniva lo stesso Le Goff, in una sterile autoreferenzialità del sapere o nella costruzione di immagini di sé avulse dalla realtà che esse stesse hanno contribuito a costruire. “È proprio in questa tensione generativa – ha concluso – che il DLP trova la sua ragion d’essere: trasformare il logos professionale in azione concreta e pubblica”.
Marco Natali, Presidente di Confprofessioni, ha accolto con entusiasmo il progetto, riconoscendovi “un nuovo paradigma per il futuro delle libere professioni: non più meri interpreti tecnici, ma interpreti responsabili di un tempo storico segnato da profondi mutamenti. In un’epoca di saperi frammentati e facili scorciatoie digitali, il DLP può rappresentare il luogo in cui il sapere professionale si rigenera nel confronto, nella ricerca e nella responsabilità”.
Augustìn Hernàndez Vidales, Magnifico Rettore della Pontificia Università Antonianum, ha sottolineato nel suo testo che la rilevanza culturale del Dipartimento: “si radica in una triplice istanza: la responsabilità sociale delle professioni, la tutela dei diritti del lavoratore autonomo nel mercato europeo, e la promozione di una cultura giuridica e politica autenticamente relazionale, fondata sulla centralità della persona. Nel cuore della transizione in atto si pone la sfida dell’interdipendenza.Le professioni intellettuali non possono più configurarsi come arcipelaghi autoreferenziali, ma devono diventare snodi vitali di reti generative, capaci di coniugare eccellenza tecnica e giustizia sociale, autonomia progettuale e corresponsabilità pubblica”.
Paolo Cancelli, Direttore Ufficio Sviluppo della Pontificia Università Antonianum e Presidente del CUIRIF ha evidenziato che “In un’epoca segnata da crisi complesse e interdipendenti, emerge con urgenza la necessità di “fare rete” tra le istituzioni che, in ogni parte del mondo, coltivano il sapere come servizio alla dignità umana. È tempo di attivare sinergie decisive tra università e territori, tra culture e religioni diverse, affinché si generino dipartimenti di ricerca capaci di leggere con intelligenza e responsabilità i problemi epocali dell’umanità e di proporre concrete piste di soluzione. Questa visione è il cuore della nostra alleanza istituzionale tra Pontificia Università Antonianum, Associazione Nazionale Forense e Confprofessioni: una rete di sapere che diventa rete di speranza”.
Il Dipartimento delle Libere Professioni si articolerà in tre macro-aree:
- area giuridico-economico-sociale, per il dialogo tra diritto, economia e dinamiche sociali;
- area sanitario-tecnica, per affrontare le sfide della salute e dell’innovazione tecnologica;
- area delle nuove professioni, per accogliere e guidare l’evoluzione delle competenze legate al digitale, alla sostenibilità ambientale, alla comunicazione e alla sicurezza informatica.
Il DLP si configura, così, come una piattaforma permanente di formazione, aggiornamento, ricerca e riflessione condivisa, capace di accompagnare studenti, professionisti e studiosi in un percorso che unisca sapere teorico e responsabilità pratica. Uno spazio di pensiero e di azione, che si propone di trasformare l’inquietudine del presente in progettazione del futuro.
Confprofessioni.
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