Avvocati protagonisti della transizione ecologica
Ad Agropoli il Consiglio Nazionale Aiga con 300 giovani professionisti da tutta Italia: “Siamo trait d’union tra imprese e p.a. per una nuova cultura normativa”.
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“Costruire un dialogo concreto sul tema del diritto all’ambiente, che ha bisogno di una nuova cultura normativa e che oggi unisce pubblica amministrazione, professioni e mondo delle imprese, è una necessità. In questo scenario, gli avvocati sono chiamati a svolgere un ruolo strategico di consulenza e assistenza, diventando il vero trait d’union tra le parti e i protagonisti della transizione ecologica”. Lo ha detto Carlo Foglieni, presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati a margine del convegno “Diritto e ambiente, sfide e responsabilità della nuova generazione”, organizzato nell’ambito del Consiglio Direttivo Nazionale AIGA ad Agropoli con la sezione di Vallo della Lucania. All’incontro hanno partecipato 300 avvocati da tutta Italia.
“È evidente – sottolinea Foglieni – che la normativa ambientale italiana ha bisogno di essere rivista. Anche per questo abbiamo voluto come ospite del convegno il professor Stefano Maglia, considerato il “padre” del Codice dell’ambiente, un tomo che ogni anno aumenta sempre di più e che ci fa capire che in Italia, e forse anche in Europa, il primo inquinamento da combattere è quello da norma: anche in questo il nostro ruolo può essere decisivo”.
L’onorevole Jacopo Morrone si è soffermato sui reati ambientali sottolineando come, con la prossima norma in arrivo, “sarà previsto un forte inasprimento delle pene, a partire dalla confisca del mezzo che trasporta i rifiuti pericolosi in territori non idonei allo smaltimento. Sarà inoltre data una maggiore possibilità di intervento alle Forze dell’Ordine. Il compito dell’avvocatura sarà quello di sensibilizzare sempre più la comunità perché i reati ambientali non riguardano soltanto alcune regioni, come si crede, ma tutto il territorio italiano. La tutela dell’ambiente è la tutela di noi stessi”.
L’europarlamentare Benedetta Scuderi ha sottolineato: “In tema di ambiente, occorre registrare la poca pianificazione e la mancata volontà di finanziamento da parte dell’Unione Europea per favorire il Green Deal. Tutto ciò comporta lo smantellamento delle politiche ambientali e anche una grande incertezza sulla direzione da prendere. Eppure, la tutela ambientale e della salute è un fattore essenziale per garantire un vantaggio competitivo all’Europa nello scenario internazionale e una migliore vivibilità non solo alle future generazioni, ma anche alle persone che oggi abitano il pianeta”.
Secondo Paola Brambilla, componente commissione Valutazione Impatto Ambientale – VIA e VAS del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, “la normativa ambientale europea è uno strumento di grande competitività, che va però applicato con attenzione. Sarà sempre più importante il ruolo degli avvocati, chiamati a scendere in campo sui temi del diritto dell’ambiente: un argomento complesso che per essere compreso ha bisogno di un nuovo approccio, meno intellettuale e più giuridico”.
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