L’ EUROPA È PIÙ SOLA
L'ex premier a Palazzo Madama presenta il suo Rapporto sulla competitività per rilanciare l’economia.
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La sicurezza è a Rischio, i suoi valori in discussione,
Il consulente speciale della von der Leyen ed ex premier e presidente Bce, presenta il suo rapporto al Senato
“La nostra sicurezza è oggi messa in dubbio dal cambiamento nella politica estera del nostro maggior alleato rispetto alla Russia che, con l’invasione dell’Ucraina, ha dimostrato di essere una minaccia concreta per l’Unione Europea”. Lo ha detto Mario Draghi consulente speciale della presidente della Commissione Ue ed ex premier e presidente Bce, presentando il suo rapporto al Parlamento. “Gli indirizzi della nuova amministrazione hanno drammaticamente ridotto il tempo disponibile” – ha detto Draghi – “l’Europa è oggi più sola nei fori internazionali”.
“L’Unione Europea ha garantito per decenni ai suoi cittadini pace, prosperità, solidarietà e, insieme all’alleato americano, sicurezza, sovranità e indipendenza. Questi sono i valori costituenti della nostra società europea. Questi valori sono oggi posti in discussione”, ha continuato. “La nostra prosperità, già minacciata dalla bassa crescita per molti anni, si basava su un ordine delle relazioni internazionali e commerciali oggi sconvolto dalle politiche protezionistiche del nostro maggiore partner – aggiunge -. I dazi, le tariffe e le altre politiche commerciali che sono state annunciate avranno un forte impatto sulle imprese italiane ed europee”.
“Il dato che meglio riassume la persistente debolezza dell’economia del nostro continente è la quantità di risparmio che ogni anno fuoriesce dall’Unione europea: 500 miliardi di euro nel solo 2024. Risparmi a cui l’economia europea non riesce a offrire un tasso di rendimento adeguato”.
Poi Draghi indica la strada alla Ue per una Difesa comune. “Occorre definire una catena di comando di livello superiore che coordini eserciti eterogenei per lingua, metodi, armamenti e che sia in grado di distaccarsi dalle priorità nazionali operando come sistema della difesa continentale. Dal punto di vista industriale ed organizzativo questo vuol dire favorire le sinergie industriali europee concentrando gli sviluppi su piattaforme militari comuni (aerei, navi, mezzi terresti, satelliti) che consentano l’interoperabilità e riducano la dispersione e le attuali sovrapposizioni nelle produzioni degli Stati membri. Mentre si pianificano nuove risorse, occorrerebbe che l’attuale procurement europeo per la difesa – pari a circa 110 miliardi di euro nel 2023 – fosse concentrato su poche piattaforme evolute invece che su numerose piattaforme nazionali, nessuna delle quali veramente competitiva perché essenzialmente dedicata ai mercati domestici. Se l’Europa decidesse di creare la sua difesa e di aumentare i propri investimenti superando l’attuale frazionamento, invece di ricorrere in maniera così massiccia alle importazioni, essa ne avrebbe certamente un maggior ritorno industriale, nonché un rapporto più equilibrato con l’alleato atlantico anche sul fronte economico. Per tutto ciò occorre iniziare un percorso che ci porterà a superare i modelli nazionali e a pensare a livello continentale. Tutto questo riguarda non solo la nostra sicurezza ma anche la presenza dell’Europa tra le grandi potenze”.
DISCORSO INTEGRALE DI MARIO DRAGHI IN PARLAMENTO
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