PUBBLICATO IL LIBRO VERDE DELLE PROFESSIONI
Presentato nei giorni scorsi a Cernobbio, il documento elaborato da un gruppo di lavoro composto da professionisti e stakeholder con l’obiettivo di evidenziare i principali trend evolutivi e le priorità delle professioni, alla luce degli scenari economici e del business dei prossimi anni, e di favorire un dialogo con le istituzioni
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“In questi anni, il mondo delle Professioni sta attraversando un percorso di trasformazione significativo, che investe diversi ambiti della loro attività: a partire dal mindset per affrontare i cambiamenti e dalle competenze necessarie per supportare i propri clienti (principalmente liberi professionisti, microimprese e PMI), per arrivare ai nuovi strumenti forniti dalla digitalizzazione e alle sfide poste dalla necessità di conformità ai criteri di sostenibilità. Un cambiamento tecnico e culturale che non riguarda solamente il nostro Paese, ma che sta investendo il panorama delle Professioni a livello globale”.
Questo l’incipit del “Libro verde delle professioni” presentato nei giorni scorsi a Cernobbio, il documento elaborato da un gruppo di lavoro composto da professionisti e stakeholder con l’obiettivo di evidenziare i principali trend evolutivi e le priorità delle professioni, alla luce degli scenari economici e del business dei prossimi anni, e di favorire un dialogo con le istituzioni.
“Questo percorso presenta e continuerà a presentare alcuni ostacoli da superare, oltre a significative opportunità. Le Professioni possono però contare su un punto di forza fondamentale: il saldo rapporto di fiducia con i propri clienti. Un legame dal quale partire e sul quale poter costruire una nuova visione delle Professioni, che sia in grado di governare le trasformazioni necessarie.
Un secondo strumento e al contempo punto di forza per poter governare la transizione verso il futuro è la sinergia tra le Professioni. È imprescindibile, sia all’interno delle singole Professioni che tra i diversi ordini, costruire un dialogo duraturo e proficuo per comprendere insieme quale direzione prendere, condividere best practices, affrontare le difficoltà e produrre soluzioni congiunte”.
I dati evidenziano che le professioni non crescono più e sono progressivamente meno attrattive: a cosa è legato questo? Difficilmente può essere ricondotto solamente al tema del compenso: andrebbero approfondite le questioni legate alla regolamentazione delle professioni, alle modalità di accesso al mercato del lavoro, alla formazione, alle modalità di stage, eccetera. Inoltre, un motivo che trattiene dei giovani qualificati dall’intraprendere la carriera nelle professioni potrebbe essere il carattere strettamente nazionale di questo mestiere, non spendibile all’estero; quindi, senza possibilità di avere un’esperienza fuori confine.
In questo senso, le soluzioni non possono arrivare dalla politica, ma dalle professioni stesse, che devono trovare le innovazioni più adatte a loro per affrontare questi cambiamenti; la politica si deve limitare a mettere in campo le regole giuste.
L’Intelligenza Artificiale può essere un utile strumento per efficientare i processi a basso valore aggiunto all’interno del lavoro di studio, ma è importante che non prenda decisioni in modo autonomo sostituendosi all’essere umano. La posizione che si sta sviluppando all’interno delle professioni è quella che vede l’AI come “Aiuto Intelligente”, in grado di affiancare e supportare il lavoro di studio senza il rischio che lo soppianti o lo renda obsoleto Per una maggiore chiarezza nella stesura delle leggi, il contributo degli stakeholder è fondamentale: affinché questo sia efficace, è necessario un percorso di dialogo tra istituzioni e altri attori rilevanti, a partire dagli ordini professionali.
La Riforma Fiscale è il tema principale sul tavolo delle istituzioni in questo momento. Il governo ha semplicemente costruito una cornice che va riempita di contenuti. Questi dovranno scaturire dal dialogo tra il Parlamento e gli altri attori della società civile: ordini professionali, associazioni di categoria, sindacati, ecc.
Nella PA si sta sviluppando un atteggiamento nuovo, guidato dal cosiddetto adempimento collaborativo, ossia un rapporto di collaborazione preventivo che prevenga l’accertamento. L’impresa che aderisce costruisce un “cockpit” grazie al quale può valutare i possibili rischi e individuare tutti i possibili dubbi da chiarire con la PA. Questo sistema vuole favorire quella che è la maggioranza delle impese, oneste ma con problemi di organizzazione che poi finiscono per produrre illeciti.
I giovani. E’ innegabile affermare che il futuro appartiene ai giovani. Dal momento in cui i giovani professionisti e i nuovi studi professionali vedranno connaturate certe competenze, in particolare in ambito digitale, sarà loro compito non solo trainare il cambiamento, ma anche essere alleati per gli studi di più antica generazione nel guardare insieme al futuro.
Fonte Adepp
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