«Giustizia: la sospensione feriale torni a 45 giorni»
Il presidente di Meritocrazia Italia chiede di ripristinare la pausa estiva per gli operatori della giustizia, ridotta dal 2014 per smaltire l’arretrato
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«In prossimità del periodo estivo e a margine della tanto discussa riforma della Giustizia, torna a discutersi di sospensione feriale. I termini processuali sono sospesi per l’intero mese di agosto, per garantire ad avvocati e procuratori un periodo di riposo senza compromettere il diritto di difesa alle parti. Con alcune eccezioni in ambito civile, penale e amministrativo. Così dal 2014, quando i giorni di sospensione sono stati ridotti da 45 a 30 al dichiarato obiettivo di smaltire il contenzioso arretrato presso gli Uffici Giudiziari». Lo afferma il presidente di “Meritocrazia Italia” Walter Mauriello, che chiede il ripristino della sospensione feriale a 45 giorni.
«Per vero, con ultima determinazione ministeriale il periodo si è leggermente allungato, partendo dal 25 luglio. A conti fatti, però, il risultato sperato risulta del tutto disatteso – continua – I tempi della giustizia non sono ridotti e i tribunali conservano il solito affanno nonostante le tante riforme. Puntando alla sostanza di interventi volti a risolvere il problema per le vie dell’implementazione dell’organico presente negli Uffici giudiziari, in termini sia di personale amministrativo, sia di numero dei magistrati da assegnare alle varie sezioni, che possano avere sul proprio ruolo un quantitativo di processi gestibile e sostenibile, Meritocrazia Italia chiede il ripristino della sospensione feriale da 35 a 45 giorni.
Questo consentirebbe agli operatori della giustizia un intervallo di effettivo riposo nel periodo feriale, ma soprattutto consentirebbe ai magistrati di guadagnare tempo nella redazione delle sentenze in arretrato», conclude il presidente di Meritocrazia Italia.
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