Tar, legittimo che agricoltore difenda terreni dai cinghiali
Plauso della Cia, sentenza modello per situazioni simili
In evidenza
Un agricoltore si è rivolto al Tar dopo che era stato dato parere negativo dall’Ambito Territoriale di Caccia, la struttura regionale preposta alla pianificazione degli indirizzi gestionali per lo svolgimento dell’attività venatoria che gli aveva negato la possibilità di difendere i propri terreni dai cinghiali e il Tar gli ha dato ragione.
Il giudice amministrativo ha giudicato illegittimo il diniego dell’Atc e ha accolto il ricorso, ritenendo giusta l’azione di “urgenza nel salvaguardare le superfici adibite a coltivazione e tutelare il raccolto finale”.
Plauso della Cia di Savona che sottolinea come la sentenza imponga “il rilascio dell’autorizzazione per l’agricoltore prevista in questi casi. Tra l’altro, secondo quanto emerso nell’udienza, l’Atc avrebbe dato parere negativo senza rilasciare alcun verbale. Nel Consiglio dell’Atc – prosegue la nota degli Agricoltori -, solo i rappresentanti degli agricoltori hanno votato a favore, ma sono rimasti in minoranza.
Un episodio sicuramente significativo e modello per altre situazioni che vedono le imprese agricole fronteggiare, spesso in solitudine, l’emergenza cinghiali e le incursioni della fauna selvatica” e “un monito anche alla stessa Regione Liguria, che prenda atto del comportamento dell’Atc: grave il ritardo e poi il parere negativo all’istanza per autodifendere i propri terreni dai cinghiali”.
Altre Notizie della sezione
Truffe a Roma, i trucchi più utilizzati.
26 Aprile 2024L’elenco delle trappole messe a segno per ingannare gli anziani e l’identikit del malvivente.
Scontri a Torino al corteo pro-Palestina
24 Aprile 2024Disordini a Torino dove i centri sociali hanno contestato in corteo un evento al Politecnico di Torino in solidarietà alla Palestina: la polizia ha respinto il tentativo di forzare il cordone per raggiungere il luogo del convegno.
Ecco a voi il “genere di stagione”: “Sono maschio d’estate e femmina d’inverno”
23 Aprile 2024L’ultimo delirio woke fa accapponare la pelle: è arrivato il “gender season”.