Sostenibilità: i fattori ESG condizioneranno il credito per le aziende.
Dal testo della consultazione avviata dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati emerge il chiarimento relativo all’impegno delle aziende in materia di sostenibilità.
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Dal testo della consultazione avviata dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) sulle proposte di modifica dell’allegato I del Regolamento sulle agenzie di rating del credito (Crar) e del regolamento delegato (Ue) n. 447/2012 relativamente all’integrazione dei fattori ESG nelle metodologie di rating creditizio, emerge il chiarimento relativo all’impegno delle aziende in materia di sostenibilità.
Secondo il testo, i fattori ESG (ambientali, sociali e di governance) avranno un impatto significativo sulla valutazione della solvibilità delle imprese affidate dal sistema bancario e, di conseguenza, sulla stabilità e solidità degli stessi istituti di credito, che sono sempre più esposti ai rischi derivanti dai cambiamenti ambientali e climatici. Quindi l’integrazione degli aspetti economici e di governance, sociali e ambientali (ESG) nel processo produttivo di un’azienda porta a un miglioramento del merito creditizio.
Sostenibilità: obiettivo della misura
L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), ha come obiettivo garantire che i fattori ESG e la loro rilevanza siano oggetti di una documentazione continua, e cosi raggiungere quello che sarebbe il secondo obiettivo: aumentare l’affidabilità e trasparenza del processo rating del credito.
Pertanto, in un futuro, l’affidabilità finanziaria delle imprese (quotate e non quotate) e la loro continuità aziendale saranno inevitabilmente filtrate dalla valutazione degli impatti in termini di sostenibilità, tenendo conto del ruolo centrale che tutto il sistema finanziario ricoprirà nell’ottica della transizione verso modelli di business rispettosi del clima e dell’ambiente.
Pertanto, le imprese devono essere sempre più capaci di guidare il cambiamento e la transizione verso la sostenibilità attraverso forme di gestione innovative, volte a migliorare l’affidabilità e la competitività dell’organizzazione aziendale.
Sostenibilità: Pmi e microimprese
Le pmi e le microimprese non sono obbligate al momento a fornire una rendicontazione non finanziaria, tuttavia, l’ampliamento del perimetro delle aziende che necessitano di tutte le informazioni obbligatorie e la necessità di coinvolgere la loro catena del valore negli obblighi di consegna, porterà ad una sempre maggiore diffusione della conoscenza e della disponibilità di dati sulle questioni ambientali e sociali, oltre che da parte delle impresse attualmente non obbligate.
Questi sono i motivi che spingono le banche e gli investitori finanziari a chiedere alle pmi o microimprese con il quale hanno relazione, un questionario qualitativo in ambito ESG al fine di utilizzare le informazioni per valutare la solvibilità creditizia e per la “bancabilità” delle operazioni richieste.
Parametro di Valutazione
Il sistema di classificazione che stabilisce un elenco di attività economiche eco- sostenibili, chiamato “Tassonomia Ue”, è considerato come un parametro di riferimento per valutare in modo specifico la qualità ambientale delle attività economiche.
La Tassonomia Ue ha 6 obbiettivi, dei quali:
- Mitigazione dei cambiamenti climatici;
- Adattamento ai cambiamenti climatici;
- Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine;
- Transizione verso un’economia circolare;
- Prevenzione e riduzione dell’inquinamento;
- Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
L’ESMA presenterà il suo parere tecnico alla Commissione UE entro dicembre 2024.
Articolo tratto dal sito web di Professioni in Team
Redazione: Stragroup SPA
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