Anno: XXV - Numero 79    
Mercoledì 8 Maggio 2024 ore 13:00
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Così cambia l'articolo 33 sulle pensioni dei medici.

Che potranno restare al lavoro fino ai 70 anni

Così cambia l'articolo 33 sulle pensioni dei medici.

Pensioni di vecchiaia e diritti acquisiti salvati fino al 31 dicembre di quest’anno per medici e infermieri (oltre che per ufficiali giudiziari e maestri) e “stretta” limitata solo ai pensionamenti anticipati (al di là dell’età anagrafica). E un nuovo meccanismo per ritardare l’accesso alla pensione da un mese a sei per tutti. Lo prevede uno degli emendamenti alla manovra, nel pacchetto del governo depositato in Commissione bilancio al Senato nella tarda serata del 7 dicembre: nel complesso interventi su pensioni, enti locali e sicurezza.

In sintesi, sono preservate le pensioni di vecchiaia e penalizzate le anticipate. Le pensioni di vecchiaia saranno escluse dalla stretta prevista in manovra per medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari ma saranno invece penalizzate quelle anticipate. In ogni caso non rientreranno nelle nuove disposizioni tutte le pensioni di coloro che maturano i requisiti entro il 2023.

I medici vedono operare una stretta più soft sulle pensioni anticipate: si conferma la stretta per tutte le pensioni anticipate ma per i sanitari si prevede infatti una riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro. È prevista inoltre per tutte le pensioni anticipate una revisione delle finestre d’uscita che – secondo la relazione tecnica – prevede un posticipo della decorrenza di un mese se si maturano i requisiti nel 2025, di 2 mesi se si maturano nel 2026, di 4 mesi per chi li matura nel 2027 e di 6 mesi a partire dal 2028.

Queste modifiche all’articolo 33 della manovra relative alle pensioni dei dipendenti pubblici, tra cui i medici, garantiscono “un sostanziale e complessivo equilibrio” dei conti, secondo la relazione tecnica allegata all’emendamento del governo, depositato in commissione Bilancio al Senato. La relazione si sofferma sul rapporto debito/Pil spiegando che “il complessivo intervento conferma gli andamenti a legislazione vigente in merito al grado di sostenibilità delle finanze pubbliche e del debito pubblico e dei relativi indicatori”.

I dirigenti medici e gli infermieri potranno, se vorranno, rimanere al lavoro fino ai 70 anni. Nell’emendamento, come riportato dall’Ansa, si legge che “i dirigenti medici e sanitari del Ssn nonché gli infermieri possono presentare domanda di autorizzazione per il trattenimento in servizio anche oltre il limite del quarantesimo anno di servizio effettivo e comunque non oltre il settantesimo anno di età”. Anche Inps e Inail possono autorizzare i propri medici al trattenimento in servizio fino ai 70 anni di età.

Gli altri emendamenti. Un ristoro di 105,6 milioni per il 2024 alle regioni Valle d’Aosta, Friuli Venezia-Giulia e Sardegna e alle Province autonome di Trento e Bolzano per gli effetti dell’attuazione del primo modulo di riforma dell’Irpef. Questa un’altra previsione contenuta nel mini-pacchetto di emendamenti del governo alla manovra depositato in commissione Bilancio. Per le regioni ordinarie è invece previsto un ristoro di 100 milioni per il 2024 per coprire i maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche del 2022 e 2023. Ma allo stesso tempo si prevede per le regioni a statuto ordinario una riduzione di 250 milioni di una parte degli stanziamenti per investimenti previsti in un arco di tempo che arriva al 2033. Viene estesa anche al 2025 e 2026 la cumulabilità delle agevolazioni fiscali per interventi di risparmio energetico con i contributi regionali, già prevista per il 2023 e 2024.

Infine, i Comuni potranno stabilizzare, con contratto a tempo indeterminato, il personale non dirigenziale assunto con contratto determinato: la misura vale per i comuni sede di capoluogo di città metropolitana che si trovano in una procedura di riequilibrio finanziario pluriennale con disavanzo pro capite superiore a 700 euro, destinatari del previsto contributo e che abbiano sottoscritto un accordo per il potenziamento dell’attività di accertamento e riscossione dei tributi.

Il Sole 24 Ore

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