Anno: XXV - Numero 75    
Giovedì 2 Maggio 2024 ore 13:00
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VIA LIBERA DEL SENATO ALLA MANOVRA

La fiducia passa con 107 voti favorevoli

VIA LIBERA DEL SENATO ALLA MANOVRA

Via libera finale dell’Aula del Senato alla manovra che diventa legge in seconda lettura senza modifiche rispetto al testo licenziato dalla Camera dei deputati la scorsa settimana. Il voto finale si è chiuso con 107 voti favorevoli, 69 contrari e un astenuto.

Le minoranze lamentano: “Non c’è dialogo”. La maggioranza rivendica le misure 

TUTTE LE MISURE DEFINITIVE, MUTUI, PENSIONI, FLAT TAX, ASSEGNO UNICO

Cuneo fiscale, taglio del 3% fino a 25 mila euro

Aumenta la platea dei lavoratori dipendenti che avranno diritto al taglio del cuneo fiscale del 3%: il reddito lordo annuo passa da 20 mila a 25 mila euro. Due punti del reddito andranno ai lavoratori, mentre un punto finirà alle imprese. Per quanto riguarda i redditi fino a 35 mila euro viene invece confermato il taglio del cuneo al 2% introdotto dal governo Draghi.

Flat tax per gli autonomi

La manovra conferma la Flat tax per partite Iva e viene innalzata da 65 mila a 85 mila euro la soglia di reddito per accedere all’agevolazione fiscale del 15%. Fino a 100 mila euro viene applicata (sempre solo per Partite Iva e autonomi) la Flat tax incrementale del 15% sulla differenza tra l’incremento e il reddito più alto dell’ultimo triennio.

Tetto al contante: 5.000 euro

L’innalzamento del tetto al contante resta a 5.000 euro, a partire dal primo gennaio 2023. Alla fine, la norma non è stata stralciata visto che in Europa ci sono paesi con soglia molto più alta (anche se spesso con problemi di evasione fiscale meno gravi rispetto ai nostri). Tanto rumore per nulla, invece, sul tetto all’obbligo per i pagamenti digitali che è saltato insieme all’articolo 69 del disegno di legge Bilancio che autorizzava gli esercenti a non accettare pagamenti con Pos o carte di credito fino a 60 euro di spesa senza incorrere in sanzioni. La norma, del resto, non era coerente con gli obiettivi del Pnrr sulla lotta all’evasione fiscale. Il governo ora pensa a un fondo per ridurre le commissioni sui micropagamenti digitali a carico degli esercizi commerciali.

Assegno Unico, aumenta del 50%

In manovra è entrato anche il potenziamento dell’Assegno unico universale (Auu) per cui si prevede un rafforzamento per categorie specifiche. La misura fa parte del cosiddetto “pacchetto famiglia” che in legge di Bilancio vale 1,5 miliardi. Cresce del 50% l’assegno unico per le famiglie dai 4 figli in su. Si prevede, in sintesi, per il 2023 un aumento degli importi del 50% per ciascun figlio con meno di un anno. Lo stesso incremento è riconosciuto ai nuclei familiari con tre o più figli, per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni (l’emendamento aumenta la maggiorazione dagli attuali 100 euro a 150 euro e rendendola strutturale), a condizione però che l’Isee familiare sia inferiore a 40 mila euro.

Stangata su sigarette e tabacco

Stangata sul fumo. Le tasse sul tabacco aumenteranno dal 2023, ma cambiano rispetto alla formulazione originaria: ci sarà una riduzione dell’aumento previsto per il pacchetto di sigarette e un contemporaneo aumento della tassazione per le confezioni di trinciato. In particolare, per un pacchetto di sigarette di prezzo medio (circa 5 euro) l’aumento previsto inizialmente di 20 centesimi scende a circa 10-12 centesimi. Il mancato gettito, di circa 48 milioni, viene invece coperto aumentando il tabacco trinciato: per le confezioni più diffuse rincaro sarà di circa 40 centesimi.

Congedo parentale retribuito: un mese in più all’80% dello stipendio

Novità anche sul versante del congedo parentale retribuito: si aggiunge un mese pagato all’80%. E anche per i padri (nella prima versione del testo, era solo per le madri), che possono richiederlo in alternativa. I figli devono avere meno di 6 anni.

La norma per tornare al mutuo a tasso fisso

Viene ripristinata la norma che permette di trasformare i mutui ipotecari da tasso variabile a tasso fisso: «Oltre ad avere un impatto per la finanza pubblica – ha spiegato il ministro Giorgetti -, riguarda tanti mutui per le famiglie». Il governo intende riproporre una norma varata nel 2012 (l’anno in cui in Italia i tassi erano schizzati alle stelle dopo la crisi dei Btp) in virtù della quale le banche dovranno effettuare gratuitamente e a condizioni prefissate il cambio tra fisso e variabile. Il tasso del nuovo mutuo a tasso fisso sarà determinato partendo dai valori dell’Eurirs, il parametro di costo del denaro a lungo termine che in genere serva da base per il pricing del mutuo fisso.

Stralcio delle cartelle

Confermato lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro emesse tra gli anni 2000 e 2015. Previste agevolazioni per i debiti degli anni 2019, 2020 e 2021 con sconti delle sanzioni al 3%.

Pensioni: aumentano le minime

L’assegno delle pensioni minime passa da 500 a 600 euro per i pensionati con più di 75 anni. Per tutti gli altri, le pensioni minime salgono a 571,6 euro. Si tratta di una norma transitoria, in vigore per soli due anni. La Manovra rivede anche le aliquote di rivalutazione delle pensioni per il recupero dell’inflazione. L’aumento resta del 7,3% per le pensioni fino a 4 volte il minimo. Cala, invece, per le pensioni oltre quella soglia: 6,2% per gli assegni fino a 5 volte il minimo (pari a circa 1.600 euro netti), 3,8% tra 5 e 6 volte il minimo.

Pensioni: Quota 103

Nel 2023 chi avrà 62 anni di età e 41 anni di contributi, potrà lasciare il lavoro in anticipo con un assegno che non sarà cumulabile con altri redditi da lavoro e avrà un limite (non superiore a 5 volte il minimo, pari a circa 2.600 euro lordi). Poi, arrivati all’età pensionabile, ovvero, 67 anni, l’importo sarà pieno. Chi non approfitta dell’anticipo pensionistico, può beneficiare del “bonus Maroni” rinunciando a tutti i contributi dovuti dal datore di lavoro che finiranno direttamente in busta paga, senza però concorrere al computo della pensione finale.

Pensioni: Opzione donna

Resta per un anno ancora «Opzione donna», la possibilità di accesso anticipato alla pensione per le lavoratrici dipendenti. Con la manovra, però, si prevede una doppia stretta: si introducono requisiti per richiederlo (finora era per tutte) e cambiano le soglie anagrafiche. Possono fare domande le lavoratrici invalide almeno al 74%, le caregiver per un genitore non autosufficiente, le licenziate o dipendenti di aziende in crisi. L’età dovrà essere di almeno 60 anni, non più a 58, ma le madri possono anticipare di un anno (se hanno un figlio) o di due (se ne hanno di più). L’assegno pensionistico, calcolato interamente con il sistema contributivo, si decurta fino al 30%.

Reddito di cittadinanza: soli 7 mesi

La Manovra proroga il Reddito di cittadinanza per chi è in condizione di lavorare solo per massimo 7 mesi (invece degli 8 previsti inizialmente). Innalzata la soglia di decontribuzione (da 6.000 a 8.000 euro) per i datori di lavoro che assumono i beneficiari, a tempo indeterminato.

Iva dimezzata per le case green

Un aiuto a chi acquista case «green»: Sempre per le abitazioni, arrivano anche i bonus con l’Iva al 50% per l’acquisto di case, di classe energetica A o B, entro il 31 dicembre 2023 direttamente dal costruttore. Si tratta di una detrazione ripartita «in quote costanti nell’anno in cui sono state sostenute le spese e nei nove periodi d’imposta successiva». Scende inoltre per tutto il 2023 al 10% (dal 22%) l’Iva sul pellet, mentre quella sul teleriscaldamento scenderà al 5% per il primo trimestre 2023.

Superbonus: Cilas al 31 dicembre

Slitta il termine ultimo per la presentazione della Cilas (la dichiarazione di avvio lavori per il Superbonus): viene spostato dal 25 novembre al 31 dicembre 2022. Fino a quel giorno si potrà ancora usufruire dell’agevolazione edilizia al 110%, che invece scenderà al 90% dal primo gennaio 2023. La proroga vale solo per i condomìni (ma le delibere assembleari devono essere state adottate tra il 19 e il 24 novembre 2022) e per gli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici.

Bollette calmierate fino a marzo 2023

Il rincaro dei beni energetici è il fattore che più ha condizionato la legge di Bilancio. A dirlo è l’entità dello stanziamento previsto in manovra per fare fronte al caro bollette di famiglie e imprese: il governo ha infatti destinato 21 miliardi di euro, su un totale di 35 miliardi, per mitigare gli effetti dei rincari di luce e gas. Per i soggetti più fragili, per esempio, ci sono 2,5 miliardi di euro attraverso il bonus sociale che prevede uno sconto automatico per le utenze di gas e luce dei nuclei familiari con Isee fino a 15 mila euro annui. Ulteriori risorse per l’azzeramento degli oneri di sistema in bolletta e il taglio dell’Iva sul gas al 5% assorbono 3,8 miliardi, mentre l’azzeramento degli oneri di sistema dell’energia elettrica vale 963 milioni di euro. Con la manovra viene rifinanziato fino al prossimo 30 marzo 2023 il credito d’imposta relativo alle bollette elettriche e alle utenze gas per bar, ristoranti e attività commerciali, in particolare il beneficio fiscale rispetto ai precedenti decreti Aiuti salirà dal 30 al 35%. Un meccanismo analogo è previsto anche per le imprese cosiddette energivore e gasivore: in questo caso il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas viene fissato al 45%, mentre in precedenza era previsto al 40%.

Sgravi per le assunzioni al Sud

Per agevolare l’assunzione dei giovani e cercare di allargare la platea, la manovra non solo conferma il taglio 100% dei contributi per i datori di lavoro che assumono under 35, ma aumenta la soglia dagli attuali 6 mila a 8 mila euro, come fortemente richiesto da Forza Italia. L’azienda può beneficiare dell’agevolazione se il neoassunto non ha ancora compiuto 35 anni e non ha mai avuto un’occupazione a tempo indeterminato con la stesso o con un altro datore di lavoro nel corso della loro vita professionale. Lo sgravio è previsto per un periodo massimo di 36 mesi, che diventano 48 se l’assunzione avviene nel Sud Italia. Si tratta di 500 euro al mese, una cifra ridotta nel caso di rapporti di lavoro a tempo parziale e riproporzionato in base alla misura di 16,12 euro per ogni giorni di fruizione dell’esonero. Sono esclusi i premi aziendali e i contributi relativi all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Reddito alimentare

Parte la sperimentazione nelle città metropolitane del «reddito alimentare» da destinare a chi è in povertà assoluta per l’acquisto di prodotti alimentari. Lo prevede un emendamento del Pd alla manovra approvato nella notte. Con un fondo da 1,5 milioni di euro nel 2023 e altri due nel 2024, saranno distribuiti pacchi di prodotti invenduti della distribuzione alimentare che le grandi città metteranno a disposizione di chi ne ha più bisogno. Saranno «da prenotare mediante un’applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione ovvero ricevere nel caso di categorie fragili». Un decreto del ministero del Lavoro dovrà essere emanato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio per definire le modalità attuative, la platea e il coinvolgimento del terzo settore.

La norma salva calcio

Entra inoltre la misura “salva calcio” che vale quasi 900 milioni: a tanto ammontano i versamenti, sospesi per il Covid, che il mondo dello sport (e non solo i club principali) potrà versare in 60 rate. Il nuovo meccanismo prevedrebbe una rateizzazione in cinque anni, «di pari importo con una penale del 3% e con il versamento delle prime 3 rate entro 7 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione».

Smart working solo per i fragili

Nella manovra c’è spazio anche per la proroga allo smart working fino al 31 marzo 2023, ma non sono più citati i genitori di figli con meno di 14 anni. La norma riguarda solo i lavoratori fragili, sia nel settore pubblico che nel privato, anche esercitando se necessario un’altra mansione. Per tutte le altre categorie di lavoratori sarà obbligatorio un accordo individuale.

Addio alla 18App

La fine della 18App – il bonus da 500 euro rivolto ai diciottenni per l’acquisto di prodotti e attività culturali – è ufficiale. Al suo posto saranno introdotte due carte: una Carta Cultura Giovani, assegnata ai neomaggiorenni il cui nucleo familiare ha un Isee inferiore ai 35 mila euro, e una Carta Merito, destinata a coloro che hanno ottenuto il voto massimo di 100/100 all’esame di maturità. Ciascuna ha il valore di 500 euro e sono separate, ma cumulabili fino a un massimo di mille euro nel caso in cui i ragazzi rispettino entrambi i requisiti. Inoltre, è stato istituito un sistema di controlli e sanzioni per evitare truffe e utilizzi impropri dell’incentivo: per gli esercenti l’ammenda sarà tra un minimo di mille euro fino a 50 volte la cifra impiegata indebitamente. Chi ha maturato i diritti del bonus cultura nel corso del 2022 (quindi coloro che sono nati nel 2004) potrà usufruire dell’erogazione nel 2023. Con il nuovo regime a due carte, l’assegnazione agli aventi diritto (i nati nel 2005) partirà con il nuovo anno e l’erogazione nel 2024. Quindi, per il 2023 rimarrà relativa la dotazione finanziaria da 230 milioni di euro già prevista, dal 2024 si prevede che scenderà a 190 milioni.

Bonus mobili

Confermato e rinforzato il cosiddetto bonus mobili e elettrodomestici green. Si tratta di una detrazione fiscale al 50% che si applica su 8 mila euro di spesa per il 2023 . Il tetto viene quindi portato a 8 mila euro, dai 5 mila inizialmente previsti, ma resta più basso rispetto ai 10 mila euro di spesa 2022. La detrazione poi vale solo per l’immobile in ristrutturazione a cui sia collegato l’acquisto di mobili ed elettrodomestici con classe energetica alta.

Bonus psicologico rifinanziato

Parte la fase 2 del bonus psicologo, il sostegno pensato per venire incontro in particolare ai giovani che hanno trovato difficoltà nella fase della pandemia. Lo strumento, nato con il decreto Milleproroghe e gestito dall’Inps, era destinato a tutti i cittadini con Isee non superiore a 50 mila euro. Le risorse complessive erano però limitate a un totale di 25 milioni di euro e dunque sono stati accontentati solo i richiedenti con Isee più basso, lasciando fuori gli altri. Ora l’incentivo potrebbe salire dagli attuali 600 a 1.500 euro, confermando il tetto Isee. La previsione di spesa è di 5 milioni di euro per il 2023 e 8 milioni a decorrere dal 2024.

Voucher lavoro occasionale

I voucher previsti dalla manovra per le attività lavorative occasionali saranno estesi anche a discoteche, sale da ballo night-club e strutture simili. Così è stabilito in un emendamento alla manovra a firma di Fratelli d’Italia, approvato nella notte in commissione Bilancio.

Infrastrutture

Nel capitolo infrastrutture, oltre alla riattivazione della Stretto di Messina Spa per la realizzazione del ponte sullo Stretto («entro due anni la prima pietra» dice il ministro dell’Infrastrutture Matteo Salvini), arrivano 75 milioni per la linea M4 del metrò di Milano e altrettanti per quella di Napoli. Nasce il Fondo per migliorare i collegamenti aerei da e per Sardegna e la Sicilia: 5 milioni per il 2023 e 15 dal 2024. L’emendamento è del M5S: «Per la prima volta— dice Alessandra Todde — viene garantito il principio di insularità».

Tasse di soggiorno e dehors

I Comuni capoluogo di provincia, come Roma o Milano, potranno alzare la tassa di soggiorno a 10 euro più facilmente. Se hanno avuto presenze turistiche 20 volte superiori a quelle dei residenti, secondo un emendamento alla Manovra approvato in Commissione Bilancio, non sarà più un decreto ministeriale a dare il via libera all’aumento. I Comuni faranno direttamente riferimento ai dati pubblicati dall’Istat riguardanti le presenze turistiche medie registrate nel triennio precedente all’anno in cui viene deliberato l’aumento dell’imposta. Per il triennio 2023-2025 si considera la media delle presenze turistiche del 2017-2019.

Continua la Dehors Economy anche nel 2023. Un emendamento alla Manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera proroga i tavolini all’aperto e dehors liberi fino al 30 giugno 2023. Prorogata senza tasse collegate l’occupazione del suolo pubblico per il settore della ristorazione. I ristoratori potranno continuare a realizzare pedane all’esterno dei locali sconfinando anche su strade e marciapiedi. Come accaduto in pandemia, si potrà presentare domanda in via telematica, allegando semplicemente la planimetria degli allestimenti senza passare per l’autorizzazione del Soprintendente o del ministero dei Beni culturali.

 

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