Anno: XXVI - Numero 122    
Lunedì 23 Giugno 2025 ore 14:00
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RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE MEDICA ALLA FRANCESE.

Lo chiede l’Anaao nel corso del convegno dal titolo “Ma che colpa abbiamo noi. I confini della responsabilità professionale in sanità”.

RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE MEDICA ALLA FRANCESE.

“Introduciamo anche in Italia il modello francese cosiddetto ‘no fault’ che permette ai pazienti di ottenere un risarcimento per danni derivanti da trattamenti medici senza dover dimostrare la loro colpa e ai professionisti di lavorare con maggiore serenità”.

Questa la proposta dell’Anaao Assomed presentata nel corso del convegno dal titolo “Ma che colpa abbiamo noi. I confini della responsabilità professionale in sanità” che si è svolto  oggi a Roma<

“Molti paesi in Europa – ha sottolineato il Segretario Nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio – hanno sostituito il concetto di risarcimento con il concetto di indennizzo, che non presuppone la ricerca di un colpevole e salvaguarda i diritti dei cittadini. Ed è proprio questo il modello che vorremmo mutuare al quale riconosciamo alcuni punti di forza: riduzione del carico psicologico sui medici legati alla paura di essere processati per errori o imprevisti; incentivi alla collaborazione e alla comunicazione tra medici e pazienti, incoraggiando una maggiore trasparenza e fiducia reciproca; riduzione dei costi legali e dei processi liberando risorse per la cura; maggiore attenzione alla prevenzione degli errori medici, attraverso la formazione e l’adozione di protocolli più efficaci; tutela della reputazione professionale evitando che singoli errori possano compromettere la loro carriera”. 

“In base a questo modello – ha spiegato Di Silverio – il paziente può scegliere di ottenere un indennizzo economico rinunciando a intraprendere un’azione legale: in questo modo ha la certezza di venire risarcito (98 per cento dei casi approvati da una commissione) e al tempo stesso contribuisce a snellire tempi di attesa e file nei tribunali”.

“Nel frattempo invece nel nostro Paese – ha concluso Di Silverio – la riforma della responsabilità professionale viaggia su un binario morto. Dopo il flop della Commissione D’Ippolito, orfana di medici, che ha portato a un documento sonoramente bocciato dalla categoria, non c’è più traccia di un intervento che possa contribuire a distendere il clima che si respira nelle corsie. Non certo per rendere impunibili i professionisti, ma per creare un sistema di responsabilità professionale più equo ed efficiente, che garantisca la tutela dei pazienti e la serenità dei medici, senza escludere la possibilità di gestire correttamente eventuali errori”.

SURVEY ANAAO ASSOMED

 

Programma10giugno(RevUltima)

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