Non c’è pace tra le toghe.
Al Viminale presentato un simbolo per le Europee contro Cassa Forense. E il Cnf attende la sentenza del Tar del Lazio contro l'esito delle elezioni dell’attuale consiglio
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Il mondo forense ribolle
Tra i simboli depositati per le prossime europee spicca “No Alla Cassa Forense” e il comico Maurizio Crozza ne fa una comica presentazione in Tv.
Ma anche per il Consiglio Nazionale Forense ha le sue gatte da pelare.
Contro l’L’attuale Consiliatura è promosso da un gruppo di avvocati contro l’elezione di alcuni consiglieri nazionali (Mascherin in primis) in aperto contrasto col divieto di plurimo mandato sancito dall’art. 34 della L. 247/2012, nell’interpretazione enunciata dalla Corte di Cassazione con la nota sentenza n. 32781/2018. Un ricorso la Tar del Lazio e si è in attesa della fissazione della data dell’udienza cautelare.
Non solo, Nuova Avvocatura Democratica è intervenuta ad adiuvandum nel giudizio,
Nad si oppone alla cristallizzazione di posizioni di potere in capo agli esponenti della classe forense, che nuoce al corretto e imparziale espletamento delle funzioni della sua rappresentanza istituzionale, essendo dell’avviso che il turn over nelle cariche forensi sia una doverosa forma di rispetto del principio democratico, baluardo della Carta costituzionale e valore fondamentale dell’Associazione. Con questo spirito Nad si appresta a combattere tale battaglia giudiziaria nell’interesse della libera avvocatura e nel perseguimento dei propri scopi statutari.
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