Mille avvocati al congresso nazionale forense di Roma
Dal congresso sostegno a Nasrin Sotoudeh, l’avvocata iraniana perseguitata per la sua difesa di oppositori, donne e minori
Si apre domani a Roma, all’Ergife Palace Hotel (Via Aurelia, 619), la Sessione ulteriore del XXXIV Congresso Nazionale Forense sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo.
Per due giorni quasi mille avvocati, 667 delegati (249 donne e 418 uomini) e 313 congressisti (166 donne e 147 uomini), si confronteranno su due temi importanti: la salvaguardia del ruolo della Giurisdizione per la tutela dei diritti dei cittadini e la riforma del Codice di procedura penale.
Attesa la partecipazione, nella giornata di venerdì, del Ministro di Giustizia Alfonso Bonafede e del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.
La sessione ulteriore è dedicata alla difesa degli avvocati “in pericolo” che nel mondo sono sottoposti a persecuzione o condanna e rischiano la vita per la tutela dei diritti e delle libertà.
Il simbolo di questa lotta è la iraniana Nasrin Sotoudeh, condannata a 33 anni di carcere e 148 colpi di frusta per il suo costante impegno nella difesa di oppositori politici, giornalisti, donne vittime di violenza domestica e minori.
La dedica non è un atto formale ma, sottolineano gli organizzatori, un impegno a vigilare sulla violazione dei diritti della difesa, sollecitando le istituzioni a intervenire per porre fine a repressioni e persecuzioni contro chi si batte per difendere i più deboli.
Quella per Nasrin Sotoudeh è una battaglia universale anche nel ricordo, solo per citare due straordinari esempi di estremo sacrificio, dell’avvocato Fulvio Croce o dell’avvocato Giorgio Ambrosoli.
Purtroppo i fatti di cronaca, ancora oggi, indicano che esercitare la professione legale può essere pericoloso anche a “casa nostra”.
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