La legalità passa anche attraverso l’equo compenso
Cesare Felice Giuliani (Notariato): l’equo compenso è un dovere di Stato e deve essere prevista una retribuzione minima anche per i dipendenti non professionisti
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“È dovere dello Stato, anche in ossequio ai nostri principi costituzionali, garantire che un lavoratore abbia una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro: professionista è un lavoratore, libero ed indipendente, ma pur sempre un lavoratore”, pertanto “appare assai strano che mentre per i dipendenti sia prevista per legge una retribuzione minima, lo stesso non sia più previsto per i professionisti con la falsa scusante della libera concorrenza. La concorrenza tra i professionisti deve essere basata innanzitutto sulla competenza prima che sull’onorario”. Parola del presidente del Consiglio nazionale del Notariato, Cesare Felice Giuliani, convinto che, “a parità di onorario minimo, si andrà dal professionista più competente, innescando così il vero circolo virtuoso della competizione tra professionisti basato sulla rispettiva preparazione tecnica e senza più la necessità, anzi l’obbligo, di quei crediti formativi che sono stati introdotti forse non a caso, perché – ha scandito nel discorso inaugurale del congresso nazionale del Notariato, nel Teatro del Maggio fiorentino – si è giustamente immaginato che con l’abolizione delle tariffe sarebbe diminuita la voglia di aggiornamento, considerati i compensi non più parametrati alla preparazione”.
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