IL COMUNE DI LECCE SNOBBA L’EQUO COMPENSO
I consigli nazionali delle professioni e la fondazione Inarcassa: “la giunta ritiri la delibera”Chiede ai professionisti consulenze gratuite.E intanto dal Cdm arrivano due meccanismi per garantire i principi della legge del 2023.
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I Consigli Nazionali dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, degli Architetti PPC, degli Avvocati, dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, degli Ingegneri, dei Geologi, dei Geometri e Geometri Laureati, dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati e la Fondazione Inarcassa sono a fianco degli Ordini provinciali di Lecce nel ricorso proposto al Tar della Puglia avverso la delibera della Giunta comunale del capoluogo pugliese per la definizione di una short list da cui individuare professionisti cui proporre prestazioni e consulenze a titolo gratuito.
Per evitare che si verifichino casi analoghi Palazzo Chigi ha emanato un provvedimento che introduce alcune correzioni a sostegno degli investimenti pubblici, con un ‘focus’ su dieci macro-temi principali, tra cui equo compenso, tutele lavoristiche, digitalizzazione, e revisione prezzi.
Per l’equo compenso vengono introdotti due meccanismi per garantire i principi della legge sulla giusta remunerazione dei professionisti e dei lavoratori autonomi (in vigore dal maggio del 2023, ndr) nel settore dei contratti pubblici: per gli affidamenti diretti, è garantito un minimo dell’80% del corrispettivo previsto; per le procedure di gara, e si tutela l’equo compenso con meccanismi di calmierazione del peso dei ribassi che possono essere formulati sul 35% del corrispettivo, con un risultato sostanziale assimilabile a quello degli affidamenti diretti, ha fatto sapere il ministero.
Ex Comunicato del Consiglio dei ministri n101 del 21 ottobre 2024
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