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IL CALENDARIO FISCALE È TROPPO FITTO DI SCADENZE

Alla Camera la conferenza dell'Int; fari sul concordato biennale

IL CALENDARIO FISCALE È TROPPO FITTO DI SCADENZE

“In un calendario già fitto di adempimenti e scadenze il voler inserirne ulteriori relative ai “passaggi” necessari per l’eventuale adesione al concordato preventivo biennale non convincono”: è la posizione dell’Int (Istituto nazionale tributaristi), che ieri ha tenuto una conferenza alla Camera dei deputati.

Secondo l’associazione professionale presieduta da Riccardo Alemanno, sarebbero opportuni dei correttivi, rispetto al decreto legislativo sul concordato, tra cui “la liquidazione ordinaria delle imposte a saldo e primo acconto entro il 31 luglio”, a seguire servirebbe “posticipare l’invio dei dati richiesti al 30 settembre unitamente alla dichiarazione dei redditi, attendere la formulazione della proposta da parte dell’Agenzia delle Entrate anche in un lasso di tempo maggiore dei 5 giorni ora previsti” e fissare il “pagamento dell’eventuale conguaglio dell’acconto nei termini del secondo acconto”.

Dati i tempi stretti a disposizione considerando gli impegni di Camera e Senato ancora coinvolte nell’approvazione della Legge di Bilancio e le festività intercorrenti nel periodo si è pensato di promuovere da subito questo confronto con le istituzioni così da poter fornire motivazioni di modifica prima della formulazione del parere da parte delle Camere.

La conferenza, moderata da Gianni Lattanzio Direttore Editoriale Meridianoitalia, è iniziata con l’esposizione da parte di Salvatore Cuomo, consigliere nazionale INT, del contenuto del documento INT elaborato insieme a Giuseppe Zambon, vice presidente dell’INT,  proposta, già inviata al vice ministro Maurizio Leo, che si può sintetizzare come segue:

In un calendario già fitto di adempimenti e scadenze il voler inserirne ulteriori relative ai “passaggi” necessari per l’eventuale adesione al concordato preventivo biennale non convincono:

Oggi il testo dello schema di decreto trasmesso alle Camere prevede

–          la compilazione di un formulario verosimilmente un Isa allargato, da inviare telematicamente entro il 21 luglio 2024 che dal 2025 diverrà 20 giugno,

–          la formulazione della proposta da parte dell’agenzia nei successivi 5 giorni,

–          l’adesione con il pagamento dell’acconto dovuto entro il 31 luglio 2024, che dal 2025 diverrà il 30 giugno

Riteniamo invece che possa essere utile e necessario procedere come segue

–          Liquidazione ordinaria delle imposte a saldo e primo acconto entro il 31 luglio

–          Posticipare l’invio dei dati richiesti al 30 settembre unitamente alla dichiarazione dei redditi

–          Attendere la formulazione della proposta da parte dell’agenzia anche in un lasso di tempo maggiore dei 5 giorni ora previsti

–          Pagamento dell’eventuale conguaglio dell’acconto nei termini del secondo acconto

Tre i risultati:

–          Maggior attenzione e minor rischio di errore nella compilazione del formulario necessario per la ricezione della proposta

–          Maggior tempo per i professionisti e contribuenti per ponderare con l’attenzione dovuta la proposta concordataria

–          Maggiori possibilità per il Governo di raggiungere l’obiettivo prefissato

Interessante l’intervento dell’onorevole Walter Rizzetto, Presidente della Commissione Lavoro della Camera il quale tra le varie considerazioni da questo esposte, facendo comunque propri i nostri rilievi ha affermato “stiamo cercando di scrivere quelle che sono le regole di ingaggio per non appesantire fondamentalmente il lavoro da una parte ed agevolare con una norma tutto il resto” ed anche “sono assolutamente convinto che qualcosa si possa fare in questo senso perché mi sembrano assolutamente delle proposte ragionevoli”

A complemento della nostra proposta l’intervento di Gianni Di Matteo, Presidente della Unione Camere Avvocati Tributaristi, il quale nella sua introduzione ha esordito affermando che in ordine al tema delle tempistiche per l’adesione “la proposta è assolutamente convincente” proseguendo poi l’intervento ha condiviso le nostre perplessità sul ridotto  appeal dell’istituto con riguardo alle semplificazioni ed al sistema sanzionatorio oltre alla necessità di dover approfondire gli aspetti legati anche ai paletti di accesso all’istituto con particolare riguardo al limite di debito erariale di 5.000 euro forse è troppo basso.

Mario Pedrazzini, Assosoftware, con il quale l’Int da ormai quasi un anno ha istituito un tavolo di confronto sui temi del fisco e digitalizzazione, accordo pilota utilizzato dalla stessa per analoghe iniziative con altre rappresentanze delle professioni tributarie ha sottolineato l’utilità di non spacchettare ulteriormente i flussi di dati da inviare all’agenzia in funzione di un adempimento procrastinabile senza danno per l’erario.

Vi sono stati anche gli interventi non programmati di Angelo Deiana prima, che ha ricordato tra l’altro la partecipazione di ieri al tavolo tecnico presso il ministero del Lavoro del nostro presidente Riccardo Alemanno, e subito dopo dell’onorevole Alessandro Cattaneo il quale ha affermato che “toccando le leve fiscali il legislatore dà l’indirizzo delle sue strategie”, “grazie per le proposte che fate arrivare di cui terremo conto” ed ancora “da liberale credo che ascoltare le proposte di chi è sul processo su cui legiferiamo è non solo doveroso ma è anche l’unico modo per prendere decisioni in maniera avveduta e quindi grazie” ed ha concluso dicendo ”consideratemi a disposizione”

 

 

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