Anno: XXVI - Numero 232    
Martedì 2 Dicembre 2025 ore 13:15
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GLI INVESTIMENTI DELLE CASSE PER IL 2026

Stiamo concludendo un anno positivo un po’ su tutti fronti, ma crescono le incertezze per il 2026 e, conseguentemente, le strategie.

GLI INVESTIMENTI DELLE CASSE PER IL 2026

I tecnici della materia oscillano tra valutazioni negative o positive sull’andamento dei mercati per il 2026.

C’è chi vede che abbiamo toccato i massimi e prevede la discesa e chi fiuta ancora margini di crescita.

Nessuno ha la sfera di cristallo.

Soccorre la diligenza del buon padre di famiglia.

“Il comma 2 dell’art. 1176 c.c., prevede un criterio speciale per valutare la diligenza nelle attività professionali. Il codice ci dice che, in questi casi, la diligenza va commisurata alla natura dell’attività esercitata. Ma attenzione: il termine “professionista” non si riferisce solo a chi esercita una libera professione, come avvocati, notai o ingegneri. Per il codice, è “professionista” chiunque svolga un’attività in modo continuativo e abituale, anche se non appartiene a un albo. Rientrano quindi nella categoria gli imprenditori, i medici, gli avvocati, i commercialisti. Ma anche le banche, le assicurazioni e molte altre figure. La Cassazione è molto chiara: il professionista medio non è il professionista mediocre o addirittura scadente. Al contrario, lo standard di riferimento è quello del professionista bravo, competente, che si aggiorna costantemente e cerca sempre di fornire il miglior servizio. Il medico medio, ad esempio, è quello che va ai congressi, quello che si aggiorna, quello che approfondisce, che adempie anche prestazioni non richieste, se necessario per salvaguardare la salute del paziente. L’avvocato medio è quello che conosce bene la legge, che si informa sulle novità normative e giurisprudenziali, che si spende in giudizio per difendere al meglio gli interessi del proprio cliente. Il modello di diligenza media di cui all’articolo 1176, comma due, scelto dalla Corte di Cassazione, è un modello di diligenza molto elevato e questo vale per tutti i professionisti, non soltanto per i medici o per gli avvocati, ma per i notai, gli ingegneri, gli architetti, i geometri, e anche per tutti gli imprenditori. Quindi è chiaro che, per queste categorie, l’area della condotta colposa tende ad allargarsi. Non occorrono gravi mancanze per incorrere in una condanna: anche gli errori lievi potrebbero comportare responsabilità”.(Fonte: Studio legale Chiarini).

Vediamo cosa pensano le Casse di previdenza con le informazioni alle quali ho potuto accedere.

Inarcassa rivede l’asset allocation verso profili di rischio più contenuti rispetto agli ultimi anni.

Nel commento al bilancio di previsione per il 2026 infatti si legge:

“In considerazione dell’incertezza geopolitica, economica e finanziaria la principale variazione rispetto alla precedente Asset Allocation è rappresentata da uno spostamento dall’azionario all’obbligazionario. Le allocazioni ottimizzate per il periodo 2026-2030 puntano ad accrescere l’efficienza del patrimonio, a generare un rendimento atteso superiore all’attuale target stimato e a migliorare gli indicatori ALM, tenendo conto delle attese inflazionistiche attuali (2,0% annuo)”.

L’Assemblea nazionale dell’Enpam, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri, ha approvato all’unanimità il bilancio preconsuntivo per il 2025. Le stime per i primi nove mesi dell’anno indicano un avanzo finale di 154 milioni di euro, un dato decisamente positivo se paragonato alla previsione iniziale che contemplava un disavanzo negativo per 252 milioni di euro. Con questo risultato il patrimonio dell’Enpam va verso i 30 miliardi di euro a valore di mercato.

Al risultato positivo registrato per quest’anno contribuisce il buon andamento della gestione patrimoniale, che genererà un avanzo di almeno 732 milioni di euro.

“La gestione patrimoniale si conferma un pilastro fondamentale per contribuire a colmare il gap della gestione previdenziale – ha dichiarato il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti -. Come previsto, infatti, continueremo ad avere per alcuni anni una spesa pensionistica importante per far fronte alla quale abbiamo ripartito il nostro patrimonio in due portafogli: uno a bassissimo rischio per la copertura delle passività e l’altro più legato a obiettivi di performance, nel corretto bilanciamento tra rischio, rendimento e durata”.

Per la Cassa del Notariato:

Patrizia Sara Siciliano ha, quindi, ricordato che “Il Patrimonio della Cassa è amministrato attraverso una politica di gestione prudente, diretta alla massima diversificazione e all’impiego in tipologie di investimento in grado di garantire nel tempo una redditività interessante rispetto a livelli di rischio contenuti nel 2025”.

Un cammino che ha fatto sì che la Cassa, nonostante siano stati affrontati momenti difficili, abbia sempre registrato un trend di crescita, garantendo sostegno alle fasce più deboli.

Un Bilancio, quindi, che, anche per il prossimo anno, vedrà la Cassa impegnata a “portare avanti anche misure di welfare pro lavorativo destinato ai propri iscritti, mettere in campo una formazione previdenziale e finanziaria con un focus sull’Intelligenza Artificiale, confermando la nostra attenzione al territorio”.

L’assemblea dei delegati della Cassa Dottori Commercialisti, ente di previdenza e assistenza della categoria, ha approvato il budget 2026 e la seconda revisione di budget del 2025.

“I budget approvati oggi dimostrano l’impegno della Cassa nella costruzione di un sistema previdenziale equo e sostenibile. Un risultato ottenuto grazie a una strategia lungimirante e all’ascolto dei bisogni della categoria”, ha commentato Ferdinando Boccia, presidente della Cassa Dottori Commercialisti. “Nel 2026, è previsto ancora un incremento delle risorse destinate alle misure assistenziali che raggiungeranno i 40 milioni grazie alla sempre maggiore attenzione verso il welfare strategico. Il nostro obiettivo è investire nel benessere e nel futuro della categoria, promuovendo principi di equità, inclusione e sviluppo professionale. Proprio in quest’ottica, abbiamo presentato recentemente il nuovo contributo per il tirocinio professionale: un ulteriore passo concreto a sostegno dei giovani e del futuro della nostra professione. Per la prima volta nella sua storia la Cassa ha investito 5 milioni di euro a favore di un’unica iniziativa”.

La seconda revisione del budget 2025 include la stima di un avanzo di amministrazione pari a 899 milioni con incremento netto pari all’11% rispetto alla precedente stima di aprile (+97 mln). Questo è interamente destinato alle riserve istituzionali di patrimonio netto. Nel 2025 la Cassa ha, inoltre, previsto uno stanziamento complessivo di 33 milioni in misure di welfare a sostegno degli iscritti, continuando a investire in misure che favoriscano la crescita professionale e l’equilibrio vita-lavoro.

Per quanto riguarda le previsioni relative al 2026, la Cassa stima un avanzo di amministrazione pari a oltre 813 milioni.

Al 31 dicembre 2026 gli iscritti ammonteranno a 74.288 con l’ingresso previsto di 1.700 nuovi iscritti. Il rapporto iscritti/pensionati atteso, alla fine del 2026, è pari a 5,1.

Per la Cassa Geometri: “Il documento previsionale, presentato dalla dottoressa Ermelinda Insogna e approvato dal Comitato dei Delegati presieduto da Diego Buono, descrive un quadro finanziario articolato: 877,5 milioni di euro di valore della produzione, a fronte di costi per 732,1 milioni, con una differenza positiva di 145,4 milioni. Crescono in modo controllato le uscite per pensioni (620 milioni) e assistenza (17 milioni), segno di un impegno crescente verso la tutela degli iscritti. Una dinamica sostenuta anche dal rinnovo delle coperture sanitarie e dalla valorizzazione dei fondi per provvidenze straordinarie.

A emergere con forza è la componente strategica degli investimenti, che nel 2026 supereranno i 442 milioni di euro. Di questi, oltre 434 milioni saranno destinati al comparto mobiliare, privilegiando fondi, obbligazioni e strumenti diversificati, in linea con il modello ALM (Asset Liability Management). Un approccio che coniuga stabilità e performance, con una quota selettiva dedicata anche all’immobiliare, pari a 8,2 milioni, tra nuove acquisizioni e interventi di valorizzazione patrimoniale. Nonostante la contrazione del numero degli iscritti – stimati in 70.500 – e la lieve revisione dei contributi minimi (+0,8%), il bilancio si fonda su basi solide, con una crescita degli introiti da interessi, oneri accessori e recuperi contributivi. Sul piano gestionale, il personale rappresenta una voce in evoluzione, con 12,4 milioni di euro di costi legati al turnover, agli scatti di carriera e al rinnovo contrattuale.

Non conosco il bilancio preventivo di Cassa Forense perché non pubblicato, però il 25 settembre 2025 la Presidente ha annunciato le linee guida: “Affiancare al portafoglio tradizionale strumenti capaci di garantire rendimenti decorrelati e di contribuire allo stesso tempo alla crescita del sistema Paese, sostenendo imprese, infrastrutture e innovazione. In questo senso, i numeri che oggi presentiamo non sono un punto d’arrivo ma l’espressione di un percorso che ha reso gli asset alternativi una componente strutturale e sempre più rilevante del patrimonio previdenziale”. Il private equity viene considerato, poi, uno strumento doppio che risponde alle esigenze di rendimento e impatto: “I capitali investiti nelle pmi innovative o nelle aziende in fase di espansione non solo generano ritorni attesi spesso molto superiori alla crescita media necessaria a garantire la sostenibilità di un ente previdenziale, ma contribuiscono anche a rafforzare il tessuto produttivo del Paese”, dice la presidente. La stessa logica vale per il private debt e per gli investimenti infrastrutturali: “Il primo consente di sostenere imprese che non trovano accesso immediato al credito bancario, mentre gli investimenti in infrastrutture, come quelle legate alla transizione energetica o alla digitalizzazione, hanno un impatto diretto sulla competitività dell’Italia”.

Di fronte alle tante incertezze, ritengo che l’investitore istituzionale del ramo previdenza obbligatoria, debba privilegiare

i rendimenti obbligazionari che possono rappresentare un’opportunità di lungo termine dato che i tagli dei tassi delle banche centrali rafforzano il potenziale di rendimento totale per le obbligazioni e riducono i rendimenti della liquidità.

Inoltre, la diversificazione globale e una visione più integrata dei mercati del credito, pubblici e privati, offrono modi per rafforzare la resilienza del portafoglio e ampliare le fonti di rendimento.

Andrà così?

Lo sapremo solo vivendo.

Nel frattempo il 3 dicembre si è tenuto presso la Cassa Geometri il convegno di fine anno di Itinerari Previdenziali al tema: “Effetto dazi e stagnazione: cosa attendersi per il 2026” che ha così concluso:

In uno scenario incerto e volatile, considerando l’inflazione di questi ultimi 5 anni, occorre proseguire nel percorso di recupero di valore creando, accanto ai tradizionali investimenti in obbligazioni e azioni una serie di strategie complementari e alternative investono sui nuovi rischi distruttivi e creativi; insomma, una nuova mappa che comprende:

  • sempre più investimenti in asset reali, anche domestici;
  • investimenti nelle quattro grandi transizioni: demografica, digitale, energetica ed ecologica, per garantire rendimenti nel lungo periodo e favorire una maggiore sostenibilità ambientale, sociale e di finanza pubblica, supportando al contempo l’economia reale;
  • Investimenti nelle nuove spese per la difesa, l’IA, la space economy, la sicurezza delle comunicazioni;
  • Più investimenti in questi settori si possono realizzare con un aumento della componente di investimenti alternativi e specializzati, anche in un’ottica di maggiore diversificazione, per generare alpha e ridurre le eccessive correlazioni; per far questo è necessario un maggiore grado di flessibilità di questi prodotti, maggiori specializzazioni e la necessità di accorciare la J-curve; e per i prodotti maturi mantenere, rafforzandole, le partecipazioni senza lo stress di vendita.”

(Fonte: Itinerari Previdenziali, Effetto dazi e stagnazione: cosa attendersi per il 2026, Alberto Brambilla, Presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, Convegno di Fine Anno 2025, 3 dicembre 2025, Cassa Geometri, Roma)

 

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