Ordine degli avvocati di Siena. Prima volta di un presidente 'in rosa'
Eletta Lucia Secchi Tarugi
In evidenza

Sorpresa: è stato eletto il primo presidente ‘rosa’ dell’Ordine degli avvocati di Siena. A guidare l’organismo che riunisce le toghe della nostra provincia sarà infatti Lucia Secchi Tarugi, 51 anni, da 21 iscritta da 21 all’Albo. L’elezione è avvenuta ieri pomeriggio quando si è riunito il consiglio che in realtà era stato eletto a luglio e gestito fino a questo momento dagli avvocati più ‘anziani’ professionalmente, ossia Nicola Pezone, Antonella Picchianti e Mara Moretti. Che ci fosse l’intenzione, per il quadriennio 2019-2022, di affidare la guida dell’Ordine ad una donna si era capito subito. Bisognava però trovare la giusta convergenza. Si parlava di Federica Goti e di Silvia Albani, due componenti del consiglio che insieme a Mariarita Mirone erano entrate nella rosa degli 11 eletti a luglio insieme a Gabriele Cresti, Sandro Sicilia, Valentina Del Grande, Monica Cardinali, come detto Pezone, Moretti e Picchianti. Alla fine ha prevalso Secchi Tarugi. Non è stato ancora individuato il vice mentre segretaria sarà Antonella Picchianti e tesoriere Silvia Albani. È stato presentato anche un ricorso al consiglio nazionale forense da parte di un avvocato dell’ex foro di Montepulciano affinché vengano annullate le elezioni di luglio in quanto non gli è stato consentito di partecipare alla ‘corsa’. Entro fine mese si conoscerà la decisione.
Altre Notizie della sezione

Un’ App per l’ordine degli avvocati padovani
30 Giugno 2025Realizzata in collaborazione con Lefebvre Giuffrè, leader in Italia nell’offerta di soluzioni editoriali digitali di ultima generazione per le aree professionali legale, fiscale, lavoro e per le aziende.

Italia–Regno Unito, nuove strade agli avvocati dopo la Brexit.
27 Giugno 2025Siglato un memorandum d’intesa tra il Cnf e la Law Society of England and Wales.

Carriere separate per gli avvocati. L’idea delle toghe.
26 Giugno 2025Nel testo approvato all’Assemblea generale di Cassazione c’è anche la proposta di separare chi patrocina il merito e chi difende davanti alla Cassazione.