Anno: XXV - Numero 84    
Mercoledì 15 Maggio 2024 ore 13:00
Resta aggiornato:

Home » Illegittima la lettura del comunicato dei magistrati in udienza

Illegittima la lettura del comunicato dei magistrati in udienza

La denuncia della camera penale Etnea

Illegittima la lettura del comunicato dei magistrati in udienza

La riforma dell’ordinamento giudiziario voluta dal ministro Cartabia, il dissenso espresso dai magistrati catanesi e il contributo degli avvocati penalisti al dibattito in corso: sono gli argomenti toccati da una nota della Camera penale di Catania ‘Serafino Famà’, che sottolinea “l’assoluta illegittimità” della lettura di un comunicato da parte della sezione locale dell’Associazione nazionale magistrati durante una pubblica udienza, e annuncia l’organizzazione di “iniziative di pubblico confronto” sulla riforma.

Il testo integrale della nota

In relazione alla manifestazione di pubblico dissenso nei confronti della ipotizzata riforma dell’Ordinamento Giudiziario, rassegnato in sede locale dall’Associazione Nazionale Magistrati anche attraverso la lettura in pubblica udienza di un comunicato redatto dalla predetta associazione, la Camera Penale di Catania “Serafino Famà” espone quanto segue:

Prende atto che l’Associazione Nazionale Magistrati ha esposto in modo ampio, sia a livello locale che nazionale, la propria opinione sulla legge, ancora in corso di approvazione, di modifica di alcune norme dell’Ordinamento Giudiziario. Valutazione tanto negativa da determinare la proclamazione di una giornata di sciopero.

E sotto questo profilo non possono che rispettarsi il diritto alla libera manifestazione del proprio pensiero ed il diritto allo sciopero, concesso ad ogni lavoratore e, comunque, a tutti.

Al tempo stesso non può non segnalarsi la assoluta illegittimità della avvenuta lettura del comunicato emesso dalla locale Sezione dell’ANM da parte di componenti della magistratura requirente ed in alcuni casi anche giurisdizionale in pubblica udienza, sede deputata unicamente all’esercizio dell’attività giurisdizionale, che deve, per sua natura, essere e restare estranea ad ogni forma di inquinamento esterno, nel caso trattasi di una vera e propria attività politica. Diversamente opinando ogni associazione potrebbe leggere comunicati in quella sede.

La Camera Penale di Catania ha quindi rappresentato questa doglianza al Presidente del Tribunale ed al Presidente della Corte d’Appello auspicando che tutto ciò non si ripeta.

Non si può tacere che il dinamico percorso di tale riforma, dal travagliato iter parlamentare, trova probabilmente la sua genesi nell’ indicazione del Presidente della Repubblica il quale, come noto, presiede ex lege anche il Consiglio Superiore della Magistratura; e che, durante il suo discorso afferente il secondo insediamento settennale (febbraio 2022), ha autorevolmente manifestato la necessità di una svolta innovatrice dell’Ordinamento Giudiziario.

A questo proposito (progetto di riforma) va chiarito che l’elaborazione della normativa in questione è frutto del lavoro del comitato tecnico che assiste la Ministra Guardasigilli Marta Cartabia, composto quasi esclusivamente da Magistrati. Nel caso va pure subito detto che non si tratta della migliore riforma possibile poiché sono parecchie e delicate le sottese questioni che dovranno affrontarsi nelle opportune sedi e la cui prospettiva appare significativamente controversa.

Tuttavia va registrato che, per la prima volta, si introducono limitazioni e innovazioni circa: la valutazione di professionalità del Magistrato; si consente all’Avvocatura di prendere parte attiva nell’ambito dello stesso processo valutativo; si estende la separazione delle funzioni, ancora tuttavia ben lontana dalla separazione delle carriere auspicata dagli avvocati; si affrontano i temi del rapporto fra incarichi giudiziari e politici; si interviene, almeno in prospettiva, sull’ annosa questione dei cosiddetti magistrati “fuori ruolo” e loro incarichi .

Non si ravvisano certamente, nel testo oggi in dibattito ed approvato alla Camera, i paventati intenti punitivi o ritorsivi, denunziati dall’Anm. Si cerca piuttosto di individuare un punto di ragionevole riequilibrio che da tempo l’avvocatura penale aveva denunziato quale effettivamente manchevole.

Posto ciò va ribadito che la traccia di tale percorso, intesa in questi termini e per quanto timida e insufficiente appaia la riforma, merita di essere sottoscritta comportando un ampliamento delle sfere di garanzia per i cittadini in primo luogo, nella loro qualità di fruitori principali del “servizio giustizia”. Ne’ deve ignorarsi come le criticità del testo normativo in corso di approvazione necessitino di un grande pluralistico contributo interpretativo cui i Penalisti Etnei, per primi, non intendono sottrarsi, condividendo sul punto le indicazioni dell’Unione delle Camere Penali Italiane.

Sicché da oggi in poi saranno organizzate iniziative di pubblico confronto, aperte anche all’Anm (con ciò raccogliendo pubblicamente e direttamente l’invito dalla stessa rivolto) e alle altre rappresentanze, laddove si possa dibattere la predetta riforma; con la sola irremovibile convinzione circa il rifiuto di ogni arretramento rispetto ai principi sopra esposti o, peggio ancora, dell’integrale vanificazione di ogni sforzo innovativo che tenga conto della complessità di quanto sino ad oggi accaduto.

Va ribadito che la Camera Penale di Catania “Serafino Famà”, ha quale unico obiettivo la tutela, in ogni forma, delle garanzie difensive e dell’effettiva espressione del giusto processo, e si riconosce sempre e comunque nel confronto e nel contraddittorio, quali unici strumenti possibili di crescita personale e professionale e, in prospettiva, parimenti sociale .

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

Dare voce al pensiero degli avvocati

Dare voce al pensiero degli avvocati

13 Maggio 2024

“Il Rapporto annuale sull’Avvocatura non è soltanto un’analisi di dati numerici ma anche uno strumento che dà voce al pensiero degli avvocati. La riflessione sulle opinioni e le richieste dei colleghi ci aiuta a comprenderne le necessità e cercare di dare risposte e misure di sostegno efficaci e adeguate”.

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.