Avvocati, concordare 'fase 2' giustizia
Cnf, ripresa non facile da gestire, utili strumenti informatici
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Il ‘plenum’ del Cnf (Consiglio nazionale forense) “ha recentemente adottato alcune delibere che vanno nella direzione delle direttrici indicate per una ‘fase 2′ che sarà probabilmente lunga, e non facile da gestire: l’implemento degli strumenti telematici e l’utilizzo della pec (posta elettronica certificata) anche nei procedimenti penali, per il deposito di atti e documenti da remoto, sarà molto utile e funzionale, ma è necessario semplificare anche l’invio e il deposito degli accordi di negoziazione e dei provvedimenti, allargare e ripensare la negoziazione assistita in materia di lavoro, in materia di famiglia estendendola alle famiglie di fatto, semplificare e adottare, ove possibile, tutte le procedure alternative alla giurisdizione”. E’ quel che si legge sul sito dell’Ordine nazionale degli avvocati, a proposito dell’uscita dall’emergenza Coronavirus. La presidente facente funzioni del Cnf Maria Masi ha tenuto, nei giorni scorsi, una riunione, in videoconferenza, con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, con una rappresentanza dell’Anm e con le altre componenti dell’avvocatura, parlando, viene sottolineato, di “due direttrici imprescindibili per la ‘fase 2’, quella della ripresa, non oltre differibile, dal 12 maggio: valorizzazione e semplificazione (per lo svolgimento e per la trasmissione) di tutte le procedure alternative alla giurisdizione e, per quanto concerne la giurisdizione, condivisione di regole che pur rispettando le specificità dei riti e, dove necessario, dei territori, ne declini lo svolgimento in maniera uniforme, salvaguardando sempre il bilanciamento degli interessi ovvero la tutela della salute di tutti gli operatori di giustizia e il diritto di difesa”, si legge sul portale dell’Ordine dei professionisti.
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