Sacrifici SI, sacrifici NO
La manovra richiederà " sacrifici da tutti " ha detto il Ministro Giorgetti. Allora la Premier in video per rassicurare " non chiederemo altri sacrifici agli italiani ".
Facciamo il punto della situazione in termini comprensibili, senza una esegesi sul termine “sacrifici”. L’Italia ha accettato con la UE un piano di rientro del debito pubblico (3 mila miliardi euro più euro meno ) per circa 13 miliardi all’anno per 7 anni. Entro il 15 ottobre, salvo rinvii, va presentato alla UE il piano di rientro.
Dove si trovano le risorse?
Le opzioni sono 2: o si riduce la spesa o si aumentano le tasse.
Aggiustare il bilancio pubblico senza incidere sui cittadini non è possibile, salvo ridurre la spesa improduttiva e clientelare.
Sarebbe la prima volta ed è quindi auspicabile.
Vedremo nei prossimi giorni se prevarrà “l’assalto alla diligenza ” o se questo Governo saprà andare nella giusta direzione che è quella di eliminare sprechi, attiva gestione di Enti, spese clientelari, riorganizzazione degli uffici.
La spesa sana è quella che genera un impatto positivo sul PIL, che produce crescita e, di conseguenza,, riduce il peso del debito.
Nei 1000 e più miliardi di spesa ci sono sacche improduttive che vanno eliminate.
Certamente l’operazione scontenterà le sacche di privilegio ma porterà consenso nei cittadini.
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