Ministro Cartabia mostri coraggio su avvocato in Costituzione
A rilanciare la proposta è l'avvocato Antonella Trentini, presidente dell'Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (Unaep).
In evidenza

“Fra i tanti nodi sul tavolo del neoministro della Giustizia, Marta Cartabia – afferma l’avvocato Trentini – ve ne è uno sul quale riteniamo utile porre l’attenzione, anche perché si tratta di un tema sul quale inspiegabilmente è calato il silenzio. Quello che vorremmo riaprire a viale Arenula è il cassetto del disegno di legge costituzionale, concernente l’inserimento nell’articolo 111 della Costituzione di principi in materia di funzione e ruolo dell’avvocato. Senza portare sullo stesso piano l’avvocatura e la magistratura, qualsiasi riforma di qualsiasi processo, non otterrà mai una vera funzionalità in linea con i tempi, oramai maturi per tale riforma, l’unica davvero innovativa in termini di civiltà giuridica e di effettività delle modifiche, perché se non si parte ponendo sullo stesso piano costituzionale – e dunque di garanzia – le parti del processo, quella che deve difendere e quella che deve decidere o accusare, qualsiasi riforma sarà sempre destinata a non produrre gli effetti voluti. Sono note le proposte avanzate da tempo dal Consiglio Nazionale Forense e riprese da associazioni rappresentative, fra cui anche quella di Unaep (Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici), sul rafforzamento del ruolo dell’avvocato in Costituzione, da attuarsi mediante una modifica o dell’art. 111 o dell’art. 24, in cui inserire la libertà e l’autonomia del professionista e la necessità della difesa tecnica, da rendere paritetiche all’autonomia e libertà del giudice – aggiunge la presidente dell’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici – Su questo percorso consiglierei al ministro Cartabia di essere coraggiosa e di partire da questa tessera mancante del mosaico “giustizia”, se vuole riformare in senso reale ed utile un settore nevralgico e sofferente come questo, affinché l’“effettività della tutela dei diritti” e l’“inviolabilità del diritto di difesa”, procedano inscindibilmente accanto alla “posizione” di “libertà, autonomia e indipendenza” nella quale l’avvocato “esercita la propria attività professionale” e il giudice “amministra la giustizia”, in posizione di “parità tra le parti” nel processo”.
Altre Notizie della sezione

Lo ius scholae, un’idea superficiale
04 Luglio 2025Non si conosce la realtà delle comunità cui appartengono coloro che si vorrebbero far diventare cittadini italiani.

Casse di Previdenza: sostenibilità e adeguatezza
03 Luglio 2025Sono le due facce di una stessa medaglia: se le pensioni risultano inadeguate, ci sarà una pressione perché le pensioni siano aumentate e la sostenibilità del sistema pensionistico può risultare compromessa.

Disprezzo per il denaro pubblico e per i cittadini
02 Luglio 2025Che sia chiaro. Nessuno dica di avere senso dello Stato.