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M5s, è l'ora della resa dei conti

Cosa succede ora? Conte rimarrà presidente? L'ordinanza che fa tremare il movimento

M5s, è l'ora della resa dei conti

Il Tribunale di Napoli ha sospeso le due delibere con cui, lo scorso agosto, il Movimento ha modificato il proprio statuto e designato Giuseppe Conte come presidente. Questo passaggio farebbe decadere non solo la nomina dell’ex premier, ma sbarrerebbe anche la strada a un possibile ritorno in scena di Vito Crimi a lungo capo politico reggente del Movimento. Secondo l’ordinanza, visionata dall’Adnkronos, lo statuto in vigore prima della modifica – considerata illegittima – non prevedeva difatti la «figura del presidente quale organo dell’associazione». In quest’ottica, la nomina di Conte «appare a sua volta in contrasto con le regole statutarie ai sensi dell’art. 23 c.c.». All’orizzonte, come prospetta l’avvocato Lorenzo Borré – legale che ha sostenuto il reclamo di tre militanti – una votazione per la nomina del comitato direttivo sulla piattaforma Rousseau, anche in conformata di quanto deliberato dagli Stati generali novembre nel 2020.

Secondo il Tribunale, sono ben 81.839 gli iscritti al M5S che sono stati illegittimamente esclusi dalle votazioni del 3 agosto scorso sul nuovo statuto del Movimento. «L’illegittima esclusione dalla platea dei partecipanti all’assemblea del 3 agosto 2021 degli iscritti all’associazione Movimento Cinque Stelle da meno di sei mesi – si legge in uno stralcio dell’ordinanza visionata dall’Adnkronos – ha determinato l’alterazione del quorum assembleare nella deliberazione di modifica del proprio statuto. Tale delibera infatti risulta adottata sulla base di un’assemblea formata da soli 113.894 iscritti (quelli da più di sei mesi) in luogo dei 195.387 associati iscritti a quella data; con l’illegittima esclusione di 81.839 iscritti all’ente dal quorum costitutivo e deliberativo, maggiore dei soli 60.940 associati che hanno partecipato all’assemblea, la cui delibera è stata poi approvata dall’87% di questi (v. pag. 3 della comparsa di costituzione e risposta).

Appare chiaro, quindi, che l’assemblea dell’Associazione che ha deliberato il 3 agosto del 2021 non era correttamente costituita perché risulta che vi hanno partecipato un numero di iscritti inferiore a quello richiesto in prima convocazione. I 60.940 iscritti che vi hanno partecipato erano di numero inferiore alla metà più uno del totale degli iscritti all’associazione (che come visto era 195.387). Ai sensi dell’art. 23 c.c. la violazione delle disposizioni contenute nello statuto dell’associazione comporta, su domanda di qualunque associato, l’annullamento della relativa deliberazione che sia stata impugnata. E la delibera del 3 agosto 2021 dall’Associazione Cinque Stelle risulta allo stato adottata in violazione dello statuto dell’ente allora in vigore».

«Ogni altra fuga in avanti potrebbe andare incontro all’esito di oggi – spiega all’Ansa Borré -. Questa decisione arriva già in sede di reclamo, quindi non è ulteriormente reclamabile, e gli effetti sono validi fino alla decisione di merito, sempre davanti al Tribunale di Napoli: è fissata un’udienza sulla competenza territotriale, ma qualunque decisione non investirebbe l’efficacia del provvedimento di oggi». I tre ricorrenti, sottolinea l’avvocato, hanno agito in rappresentanza di diverse centinaia di iscritti che hanno sostenuto il pagamento delle spese legali con una raccolta di fondi attraverso una piattaforma ad hoc.

 

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