Le Pen, non è una questione politica
La condanna di Marine Le Pen sta destando una polemica a livello planetario che rischia di confondere le idee alla gente.

La leader della Destra francese, ritenuta responsabile, insieme ad altri esponenti di partito, per appropriazione indebita di fondi europei per 2,9 milioni di euro che erano destinati al pagamento di europarlamentari e che invece sono stati utilizzati per il pagamento di alcuni esponenti dell’allora Front National,
Ma non è una questione politica. O, comunque, non è solo una questione politica.
La Le Pen farà appello. Ma se i fatti sono quelli di cui si legge non è dubbio che sia una gravissima irregolarità quella di utilizzare fondi europei per una finalità diversa da quella per la quale erano stati messi a disposizione del gruppo parlamentare. Sotto questo profilo le polemiche contro la magistratura dimostrano una grave noncuranza delle regole. E gettano un’ombra sulla Le Pen, candidata alla Presidenza della repubblica francese.
Non è questione politica e dire, come sento, anche su TikTok, che “se tu dai fastidio alla sinistra, soprattutto alla sinistra europea, tu vieni condannato. La sinistra usa sempre la magistratura. La magistratura è sempre stata un’arma assolutamente perfetta ancora nelle mani della sinistra. La sinistra fa uso da sempre della magistratura”. E si grida allo scandalo e si sente dire in Francia, in Italia e non solo di condanne politicizzate, di processi farsa.
È una intollerabile distorsione della realtà.
Altro e diverso problema è quello della misura accessoria della incandidabilità che segue la condanna. E qui si può dire che togliere di mezzo un candidato non va bene perché potrebbe esserci parte dell’elettorato insensibile alle regole del buongoverno e della corretta gestione della cosa pubblica. Che, nonostante l’evidente illecito vuole quel candidato all’Eliseo.
È grave che persone che si definiscono “di Destra” non comprendano queste verità. Il denaro pubblico non può essere distratto dalle sue legittime destinazioni. L’averlo fatto prevede una sanzione. Ma la sanzione più forte dovrebbe essere quella dell’elettorato.
Ovviamente non tutti sono rispettosi della legge. Ma dovrebbero rinunciare a dirsi “di destra”.
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