Decreto Aiuti: cosa cambia con la conversione in legge
Nella circolare della Fondazione Studi n. 9 del 2 agosto l’analisi delle principali novità apportate nell'iter di conversione
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Indennità per i lavoratori a tempo parziale ciclico verticale, dilazione riscossione e modifiche al Reddito di cittadinanza. Sono tra le principali novità della conversione del Decreto Aiuti con la legge n. 91/2022, contenute nella circolare della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro n. 9 del 2 agosto 2022. Nello specifico, l’articolo 2-bis del decreto convertito prevede per quest’anno il riconoscimento di un’indennità una tantum pari a 550 euro per i lavoratori dipendenti di aziende private titolari, nel 2021, di un contratto di lavoro a tempo parziale ciclico verticale, tipologia dove la prestazione lavorativa viene concentrata in determinati mesi dell’anno o settimane del mese. Altra modifica apportata dal provvedimento, l’introduzione dell’articolo 15-bis nel D.L. n. 50/2022 con cui si innalza a 120 mila euro, in luogo dei 60mila euro previsti in precedenza per ogni singola cartella, la soglia per ottenere la rateizzazione con modalità semplificata del pagamento delle somme iscritte a ruolo. Novità anche sul fronte del Reddito di cittadinanza: all’articolo 34-bis si precisa che i datori di lavoro privati possano proporre offerte di lavoro congrue direttamente ai percettori del reddito, salvo comunicarne l’eventuale mancata accettazione al centro per l’impiego competente, anche ai fini della decadenza del beneficio. Nessuna modifica significativa, invece, agli articoli 31, 32 e 33. La legge di conversione conferma all’articolo 32 l’iter di erogazione dell’indennità di 200 euro nella mensilità di luglio a lavoratori dipendenti e pensionati con reddito non superiore a 35 mila euro per l’anno 2021, titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, ma anche stagionali, lavoratori dello spettacolo e del turismo, domestici, autonomi e occasionali, percettori del reddito di cittadinanza, incaricati di vendite a domicilio e autonomi senza partita Iva.
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