Cgil, Cisl e Uil proclamano uno sciopero il 9 dicembre.
Inconcepibile e dannoso Proprio ora? È la domanda che il cittadino rivolge ai sindacati che hanno proclamato una sciopero nazionale del pubblico impiego per il 9 dicembre
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Siamo in piena pandemia e si proclama uno sciopero? Mai uno sciopero è parso così incredibile e dannoso, per chi lo subisce e chi lo fa. Vediamo.
Contratto di lavoro. È fermo da un decennio. Le risorse, previste nel bilancio sono insufficienti, secondo i sindacati, il che è una scemenza perché le risorse definitive si allocano a conclusione delle trattative contrattuali, non prima.
Cassa integrazione. Non esiste per il pubblico impiego. Non perdono il lavoro e durante il confinamento lo stipendio è percepito integralmente.
Servizi pubblici. Già è difficile, per il cittadino, ricorrere ai servizi pubblici in questo periodo di limitazione degli orari e di lavoro in remoto di molti dipendenti pubblici; indire scioperi ne accresce le difficoltà.
La data. Lo sciopero è indetto per il 9 dicembre che segue la festa dell’8, sicché utilizzando un solo giorno, il 7, si possono fare 5 giorni di vacanza (dal sabato a mercoledì).
Fuori dal tempo. La proclamazione di scioperi è una modalità che ha fatto il suo tempo. Cgil, Cisl e Uil sono rimasti al secolo scorso. Per molto tempo abbiamo suggerito ai sindacati nuovi modi per rivendicare le proprie istanze, ma rimane, purtroppo, l’ancoraggio ai vecchi schemi, non per niente la maggior parte degli iscritti ai sindacati sono pensionati.
Conclusione. È semplicemente inconcepibile per il cittadino che, in questo periodo, si proclami uno sciopero ed è irresponsabile chi lo propone. La fiducia nelle organizzazioni sindacali subirà un vero e proprio tracollo.
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