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Aumento crediti NPL: le Casse di previdenza si preparino

«La vigilanza bancaria della Bce torna ad avvisare del rischio, per effetto della crisi Covid, di "un aumento improvviso dei crediti deteriorati"

Aumento crediti NPL: le Casse di previdenza si preparino

Ho già trattato il tema nel mio contributo “Le linee guida in materia di gestione di crediti deteriorati e le Casse di previdenza dei professionisti”, pubblicato il 9 febbraio 2018 su questa Rivista.

«La vigilanza bancaria della Bce torna ad avvisare del rischio, per effetto della crisi Covid, di “un aumento improvviso dei crediti deteriorati” che sono non del “del tutto” ora emersi nei portafogli. Lo afferma il presidente del consiglio di vigilanza Andrea Enria illustrando i risultati dello Srep per il 2021 secondo cui l’attenzione dell’autorità si “è concentrata sull’adeguata classificazione e misurazione dei rischi nei bilanci bancari e sul grado di preparazione a gestire con tempestività i debitori in difficoltà”.

Per questo la Bce ha “comunicato alle banche un numero di raccomandazioni considerevolmente più elevato”.

Le banche non devono aspettare la fine della moratoria sui prestiti per fare pulizia nei bilanci e far emergere i crediti con probabilità di non essere ripagati (Utp). Lo afferma il presidente del consiglio di vigilanza della Bce Andrea Enria presentando i risultati dello Srep 2021. Secondo Enria le moratorie, che sono utili per “dare respiro a banche e clienti”, “non dovrebbero essere prese come giustificazione per rimandare” la classificazione dei crediti come Utp. Si deve evitare, ammonisce Enria, “un’impennata dei crediti deteriorati” alla scadenza delle misure.

Le priorità di vigilanza bancaria della Bce per il 2021 sono “la gestione del rischio di credito, solidità patrimoniale, sostenibilità dei modelli imprenditoriali e governance”: E’ quanto si legge nel comunicato al termine dell’analisi Srep» (Ansa del 28.01.2021).

 Gli stessi discorsi vanno fatti anche per le Casse di previdenza dei professionisti che versano in difficoltà grave quanto al versamento dei contributi previdenziali obbligatori, sia minimi che soggettivi.

È facile ritenere che assisteremo ad una progressione geometrica del volume dei crediti in sofferenza.

Anche per le Casse di previdenza dei professionisti le priorità di vigilanza sono: la gestione del rischio di credito, la solidità patrimoniale, la sostenibilità dei modelli imprenditoriali e governance.

È questione di matematica: ogni sistema previdenziale, infatti, si basa sull’equilibrio tra chi lavora e paga i contributi e chi percepisce le pensioni.

Se i pensionati prendono più di quello che hanno versato, e sono anche in aumento maggiore rispetto a quanti sono gli occupati, è evidente che l’equilibrio si spezza.

Oggi il livello di mancanza di reddito nelle fasce giovanile è ai massimi storici ed è difficile pensare che sarà possibile raggiungere a breve un riequilibrio.

Il Dg di Cassa Forense recentemente ha dichiarato che nel 2050 in CF il rapporto iscritti attivi/pensionati sarà di 1:1 il che significa, per chi sa leggere i numeri, rischio default anche perché il rendimento di Fico non potrà allietare la tavola degli avvocati.

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