Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia: segnalazioni sospette +4,5% nel 2018, 45% a rischio alto e medio alto
Nel 2018 le segnalazioni per operazioni finanziarie sospette ricevute dall'Unità di Informazione Finanziaria per l'Italia sono aumentate rispetto all'anno precedente del 4,5%, attestandosi a 98.030 (+4.200 circa)

È quanto emerge dalla relazione annuale del direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF) istituita presso la Banca d’Italia dal d.lgs. n. 231/2007, in conformità di regole e criteri internazionali che prevedono la presenza in ciascuno Stato di una Financial Intelligence Unit (FIU), dotata di piena autonomia operativa e gestionale, con funzioni di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Nel corso del 2018, l’unità ha analizzato complessivamente 98.117 segnalazioni, il 45% delle quali è stato ritenuto a rischio medio-alto o alto. Circa 16mila sono invece risultate a rischio nullo o molto basso. Oltre 35mila segnalazioni sono state oggetto di approfondimento investigativo da parte della Guardia di Finanza e circa 1.500 sono confluite nelle indagini della Direzione Investigativa Antimafia. Banche e Poste hanno prodotto il 72% del flusso segnaletico arrivato alla Uif, ‘con una leggera erosione della quota rispetto allo scorso anno dovuta all’incremento dell’apporto di altri operatori, in particolare degli intermediatori finanziari diversi dalle banche e dei prestatori di servizi dei giochi’. Sono in calo, inoltre, le segnalazioni delle fiduciarie e dei professionisti, ad eccezione dei notai, anche ‘a causa dell’esaurimento della voluntary disclosure.
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