Anno: XXV - Numero 76    
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Piacenza: linguaggi artistici, al palabancaeventi

“Segni parole e note” nei fine settimana dal 2 al 17 marzo Esposte opere di Spazzali, Foppiani, Cinello e Armodio.

Piacenza: linguaggi artistici, al palabancaeventi

La Banca di Piacenza, come ha precisato il suo presidente Giuseppe Nenna nella prefazione al Catalogo, grazie al progetto “Segni parole e note – Variazioni sul tema”, curato da Valeria Poli e Carlo Ponzini, raggiunge due obiettivi perfettamente calzanti con il proprio modo di fare banca: promuovere l’arte e la cultura, elementi che contribuiscono alla crescita del territorio d’insediamento; e assecondare stimolanti iniziative rivolte alla formazione dei giovani, vera e unica forza su cui puntare per costruire un futuro non solo prospero economicamente ma ricco culturalmente.

Dal 2 al 17 marzo 2024 il PalabancaEventi (già Palazzo Galli) sarà la prestigiosa cornice, durante i tre fine settimana, di una esposizione che non si propone come una mostra, monografica o tematica, ma come un laboratorio aperto che vuole offrire l’occasione di confrontarsi con una serie di domande, che sono alla base dell’approccio metodologico della storiografia artistica, attraverso il dialogo con l’operatività tecnica delle nuove generazioni di studenti impegnate nella formazione nell’ambito dei linguaggi artistici (Liceo Artistico Bruno Cassinari e Conservatorio Giuseppe Nicolini).

L’evento – che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Piacenza e della Camera di Commercio dell’Emilia – è stato presentato nel corso di una conferenza stampa (tenutasi nella Sala Ricchetti della sede centrale dell’Istituto di credito di via Mazzini) nel corso della quale sono intervenuti il presidente della Banca Giuseppe Nenna («Volentieri abbiamo sostenuto questa interessante iniziativa che coinvolge due eccellenze – Cassinari e Nicolini – e che aiuterà i giovani studenti a crescere culturalmente»), l’assessore alla Cultura Christian Fiazza («Con molto piacere abbiamo dato il patrocinio a un progetto unico, che permette di far crescere il territorio mettendo insieme le varie arti. Complimenti alla lungimiranza sia dei promotori di questa iniziativa di qualità sia della Banca»), la prof. Poli («Attraverso i segni, le parole e le note cercheremo di capire alcune questioni dell’arte contemporanea recuperando un rapporto con la storia, per sentirci consapevolmente legati alle nostre radici.

I ragazzi suoneranno e dipingeranno, io parlerò in una sorta di lezione aperta e terrò alcune visite guidate»), l’arch. Ponzini («L’idea è nata perché da 15 anni collaboro con il Conservatorio, dove la musica si collega con le altre arti. Quello che proponiamo al PalabancaEventi sarà un workshop dove ognuno porterà la propria specificità che unite insieme svilupperanno una nuova aggressività artistica per rompere le regole con una nuova forza di comunicazione. Le opere esposte faranno da corollario per suscitare emozioni negli artisti e nei visitatori»), la direttrice del Nicolini Maria Grazia Petrali («È per noi un orgoglio potere partecipare a questa iniziativa in una cornice prestigiosa, perché gli studenti hanno bisogno di ascolto diretto, sia verbale che musicale. Le scelte musicali – riferite al alcuni autori francesi della seconda metà dell’Ottocento – saranno in linea con il tema dell’esposizione, del resto la musica è in sé astratta»).

La scelta fatta dalla prof. Valeria Poli, curatrice scientifica e docente di storia dell’arte presso il Liceo Artistico, è stata quella di una sorta di laboratorio critico che possa offrire una prima ricognizione che permetta, in un prossimo futuro, di identificare la produzione degli artisti proposti (Spazzali, Foppiani, Cinello e Armodio) come un fenomeno unitario codificabile dalla storiografia artistica a partire dai primi riconoscimenti come Scuola di Piacenza. Le opere scelte, frutto di un rapporto diretto con alcuni collezionisti che hanno creduto a questa innovativa formula, tra i quali il mim-Museum in Motion-Castello di San Pietro in Cerro, sono accompagnate dalle parole anche di un agevole catalogo, curato da Valeria Poli, occasione per una riflessione sul rapporto tra modernità e tradizione nell’arte contemporanea.

La scelta del titolo parte proprio da una serie di affermazioni condivise dagli artisti stessi: …i segni sono come le parole… come le note della musica. Noi cominciamo il discorso con un segno e questo ci suggerisce l’altro, che si colloca in un certo punto del quadro e non può stare se non in quel punto…

L’esposizione, arricchita da estemporanee musicali e pittoriche coordinate da Carlo Ponzini, art director, ha come filo conduttore non solo le opere, ma anche le parole degli artisti che servono a spiegare sì la loro produzione, ma pure quella dei colleghi, integrate dal contributo fornito da illustri critici d’arte. Ne risulta il superamento della tradizionale distinzione tra arti figurative e non, a vantaggio di linguaggi espressivi che, coinvolgendo l’ambito musicale, determinano un ripensamento dei tempi e modi della produzione artistica. Risulta, quindi, possibile istituire uno stretto legame tra le ricerche condotte dai molteplici fenomeni d’avanguardia, dagli inizi del XX secolo al Secondo Dopoguerra, accomunati dal nuovo significato che assume la produzione artistica capace di coinvolgere  un ampio spettro di stimoli emotivi e sensoriali.

L’esposizione sarà visitabile (ingresso libero) nei fine settimana dal 2 al 17 marzo, dalle 10.30 alla 13 e dalle 16 alle 19. Previste anche visite guidate a cura della prof. Valeria Poli. Per informazioni e prenotazioni di visite guidate: Banca di Piacenza, Ufficio Relazioni esterne 0523 542362; relaz.esterne@bancadipiacenza.it ; www.bancadipiacenza.it.

 

 

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