Pensioni, Quota 100 verso scadenza ma senza penalizzazioni.
Le ipotesi di flessibilità per il dopo Nessuna proroga in vista per Quota 100. Al momento non si parla di penalizzazioni per il 2021
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La modalità di uscita anticipata dal lavoro della cosiddetta pensione Quota 100 si avvia alla scadenza e non dovrebbe essere prorogata. Sono diverse le ipotesi sul tappeto in vista della prossima Legge Bilancio
Superare la modalità di uscita anticipata dal lavoro rappresentata dalla cosiddetta pensione Quota 100 è ormai una decisione presa da cui difficilmente si potrà tornare indietro, per quanto da parte del Governo continuino le rassicurazioni sul fatto che arriverà alla sua scadenza naturale, prevista per fine 2021, e che non verranno introdotte penalizzazioni. Resta da capire, ora, quale eventuale altra misura la andrà a sostituire e, al momento, è aperto il confronto tra Governo e parti sociali. Diverse sono le ipotesi sul tappeto e, d’altra parte, il tema va affrontato anche in vista della prossima Legge di Bilancio. Mentre, al momento, non sembrano in discussione la proroga di altre misure come Opzione donna e Ape Sociale, che anzi potrebbe venire potenziato.
Come si ricorderà, Quota 100 prevede una uscita anticipata dal lavoro al raggiungimento di 62 anni di età e 38 di contributi ed era stata introdotta come sperimentazione per il triennio 2019-2021. La misura, ormai lo è stato ribadito più volte, andrà alla sua scadenza naturale e non dovrebbe essere prorogata ulteriormente. Per questo, il confronto tra Governo e parti sociali in questo ultimo periodo si è fatto più serrato – anche se l’incontro di venerdì è stato posticipato al 14 ottobre – sia per portare avanti e riavviare le commissioni tecniche dedicate alla riforma del sistema pensionistico in generale, sia per definire quale assetto vedrà la luce nel 2022, dopo il superamento di Quota 100. A incalzare c’è la legge di Bilancio, nella quale l’intenzione è di far confluire un primo pacchetto di misure, anche se è più probabile che il confronto sul superamento di Quota 100 andrà avanti più a lungo. E, intanto, sembrano essere confermate Opzione donna e Ape Sociale, che anzi potrebbe venire ampliata, mentre non è ancora certo quale destino avrà l’ipotesi di Quota 41 per i lavoratori precoci. In generale, i temi a cui si cerca di dare risposta sono la flessibilità di accesso, sostenibilità del sistema ma anche degli assegni, e il problema dei giovani.
Pensionamenti anticipati: le ipotesi sul tavolo. Corsia preferenziale per lavori gravosi
Intanto, in merito a pensionamenti anticipati, diverse sono le ipotesi sul tavolo, su cui si sta discutendo, e in particolare si sta parlando di una doppia flessibilità in uscita, che andrebbe a differenziare i lavoratori, creando una sorta di corsia dedicata per i lavori gravosi e usuranti, con la possibilità di andare in pensione già a 62 o 63 anni con un’anzianità contributiva di 36 o 37 anni, senza eccessive penalizzazioni. Mentre, per gli altri lavoratori, la soglia di uscita verrebbe fissata a 64 anni di età (non meno di 63 in ogni caso) e almeno 37 o 38 di contribuzione, anche se, in questo caso, potrebbero essere previste penalità per ogni anno di anticipo rispetto al limite di vecchiaia dei 67 anni.
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