Anno: XXV - Numero 52    
Giovedì 28 Marzo 2024 ore 15:40
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Mercoledì Dimitri Kerkentzes, segretario generale del Bureau International des Expositions, sarà a Roma

Per una tre giorni di incontri con istituzioni e imprese e di sopralluoghi nelle location pensate per ospitare la candidatura della Capitale ad Expo 2030

Mercoledì Dimitri Kerkentzes, segretario generale del Bureau International des Expositions, sarà a Roma

È una visita molto importante, non sarà l’unica quest’anno. A novembre l’assemblea generale del Bie sarà chiamata a scegliere la sede della rassegna in programma nel 2030. La competizione è serrata, negli ultimi mesi il funzionario del Bie ha già visitato Riad in Arabia Saudita e Busan in Corea, le candidate concorrenti assieme ad Odessa in Ucraina.

Il funzionario del Bie è atteso da una serie di incontri strettamente riservati, dal sindaco Roberto Gualtieri al presidente del Comitato promotore Roma Expo 2030 Giampiero Massolo passando per ministri ed imprenditori. In programma ci sarebbe anche la vista a Tor Vergata, la location proposta per sviluppare i padiglioni della rassegna romana, pensata con il titolo “Persone e territori: rigenerazione, inclusione e innovazione”.

La partita è aperta. Le variabili nella geopolitica dei grandi eventi sono numerose. Negli ultimi anni i Paesi del Golfo persico hanno ottenuto molto, anche per la capacità di mobilitare risorse ingenti: tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 si è svolta a Dubai Expo 2020 – in ritardo a causa della pandemia di Covid – mentre il mese scorso sono stati disputati i mondiali di calcio in Qatar.

Non stupirebbe, dunque, il tris con una nova Expo. Da settimane, però, l’inchiesta giudiziaria Qatargate aperta a Bruxelles, che al momento coinvolge diversi europarlamentari in carica o passati, ha fatto balenare l’ipotesi di una presunta filiera di corruzione per accreditare l’emirato di Doha in Europa in vista di grandi eventi.

L’oriente invece ospiterà la prossima edizione di Expo, nel 2025 ad Osaka in Giappone. Forse un appuntamento troppo ravvicinato per poter bissare subito dopo con una rassegna in Corea. Discorso a parte per Odessa, con l’Ucraina da quasi un anno alle prese con l’invasione delle truppe russe.

La futura ricostruzione tramite fondi internazionali potrebbe passare anche dai grandi eventi ma l’incertezza sulla durata del conflitto pone un grande punto interrogativo sulla reale fattibilità dell’evento. Poi c’è Roma, con la sua storia e il fascino delle bellezze archeologiche e architettoniche millenarie. Ma anche con le tante contraddizioni di una Capitale che fatica a vincere la sfida della modernizzazione, dove gli ultimi grandi eventi hanno lasciato più ferite urbanistiche che progetti compiuti.

Il lavoro diplomatico a sostegno della candidatura è fitto. Il tempo stringe. Il sindaco Gualtieri, così come la Farnesina, è al lavoro per tessere la rete di alleanze internazionali necessarie in vista del voto di novembre. Da mesi l’ambasciatore Massolo ripete che si tratta di “una sfida nazionale” dove “è l’Italia che si candida, non una citta’”.

La scorsa settimana intato la Conferenza dei rettori delle università italiane ha sottoscritto un documento a sostegno della candidatura. Il masterplan romano, curato dall’archistar Carlo Ratti assieme all’architetto Italo Rota e all’urbanista Richard Burdett Burdett, è ambizioso. L’idea è quella di rigenerare l’area di Tor Vergata, dove si dovevano svolgere i mondiali di nuoto del 2009, a partire dello scheletro della Vela di Calatrava, rimasta incompiuta dal 2011, con un boulevard urbano che passando attraverso una serie di parchi giunga fino in centro storico.

Una rassegna dunque all’insegna della riconversione urbana che guarda alla smart city per rinnovare un quadrante difficile della periferia cittadina. Tra i punti di forza del progetto il più grande parco solare urbano del mondo. “Da italiana e da romana credo che Expo 2030 a Roma sarebbe una grande opportunità. Ce la mettiamo tutta”, ha sostenuto nelle scorse settimane la premier Giorgia Meloni. Gualtieri chiosa: “Il nostro progetto è molto ambizioso e di straordinaria qualità. Questa è una sfida di tutto il Paese, può essere vinta con un incessante impegno comune”. Domani parte la visita del Bie, ad aprile è attesa una seconda ispezione.

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