Le donne motore della crescita occupazionale
Nel presentare il Rapporto nazionale sul Round 11, il presidente dell’Inapp Forlani richiama l’urgenza di politiche di genere efficaci e servizi alla persona moderni: “Senza la partecipazione femminile attiva, i problemi del Paese tenderanno ad aggravarsi”.
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“La componente femminile, in particolare quando in età da lavoro, rappresenta la principale risorsa strategica per far crescere l’occupazione nel nostro Paese.” Con queste parole Natale Forlani, presidente dell’Inapp, ha aperto la presentazione del Rapporto nazionale sul Round 11, richiamando l’urgenza di valorizzare il potenziale delle donne nel mercato del lavoro italiano. Forlani ha ricordato come numerose ricerche confermino l’importanza dei servizi di conciliazione tra vita professionale e familiare, strumenti indispensabili per consentire alle donne di partecipare pienamente all’attività economica e, allo stesso tempo, per favorire la crescita del comparto dei servizi alla persona, un settore che in altri Paesi europei rappresenta una delle principali fonti di occupazione qualificata.
Il presidente dell’Inapp ha annunciato l’intenzione dell’Istituto di costruire un modello di valutazione delle politiche pubbliche in un’ottica di genere, per stimolare interventi mirati nelle aree del lavoro, della formazione e della conciliazione, con l’obiettivo di ridurre i divari ancora esistenti. Secondo la ricerca, in Italia la percezione delle disuguaglianze di genere appare più debole rispetto ad altri Paesi, ma gli indicatori mostrano una realtà ben diversa: tasso di occupazione femminile basso, difficoltà di accesso ai servizi di cura, differenziali salariali e condizioni lavorative ancora sfavorevoli.
“Forlani ha ribadito che senza la piena valorizzazione della risorsa femminile i problemi strutturali del Paese tenderanno ad aggravarsi.” Da qui le tre direttrici di azione indicate: aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro; modernizzare i servizi alle persone, fondamentali anche per affrontare l’invecchiamento della popolazione; migliorare reddito e qualità del lavoro femminile per uscire dalle condizioni di povertà. “È un tema che dobbiamo affrontare con serietà – ha concluso – perché senza la partecipazione attiva delle donne la crescita economica e sociale dell’Italia resterà incompiuta.”
Tratto da Adnkronos
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