Gli Ordini parte attiva e propulsiva del Paese
Questa mattina l’incontro tra il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e i rappresentanti di tutti gli Ordini professionali per definire le linee guida del percorso congiunto, da sviluppare nei prossimi mesi, con cui dare nuova linfa al sistema ordinistico
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Il futuro di 2,3 milioni di professionisti ordinistici, delle loro famiglie e dei loro collaboratori è stato discusso questa mattina al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. I rappresentanti di tutti gli Ordini professionali italiani sono stati ascoltati dal Ministro Marina Calderone, assieme ai rappresentanti dei Ministeri vigilanti di Giustizia, MIMIT e Salute. Gli interventi hanno spaziato dall’equo compenso al praticantato, dalla formazione continua ai consigli di disciplina, al regime delle Stp, ma anche sull’utilizzo dei fondi del PNRR e sul necessario ammodernamento della Riforma delle Professioni. “Il Ministro Calderone ha dimostrato di essere ancora una volta il punto di riferimento degli Ordini italiani – ha dichiarato Armando Zambrano, Presidente di ProfessionItaliane (Associazione di rappresentanza del movimento ordinistico) -. Parlare del futuro nostro e dell’Italia con un Ministro così attento e preparato dà certamente un senso di grande affidabilità. Abbiamo concordato una road map che percorreremo assieme per rendere gli Ordini professionali ancora più centrali e utili nel sistema Paese”. Nel corso dell’affollato incontro sono state, dunque, abbozzate le linee guida del percorso congiunto da sviluppare nei prossimi mesi, che sarà condiviso dal Ministero del Lavoro con gli altri Dicasteri competenti. “Sono molto soddisfatta degli esiti di questo incontro, incentrato sul Job Act Autonomi, ma durante il quale abbiamo affrontato ampi temi – ha dichiarato al termine il Ministro del Lavoro -. Abbiamo posto le basi per dare ancora più spinta al sistema ordinistico; mondo da cui arrivo e di cui ben conosco le grandi potenzialità e le profonde competenze che offre al nostro Paese. Ma che ha bisogno di sostegno coeso, contraddistinto da una visione d’insieme, scevra da spinte autoreferenziali. Lavoreremo assieme per dare ancora più valore all’impegno degli Ordini italiani e dei loro iscritti”.
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