Gli operatori sociali delle le coop di Roma sono al verde
Il rinnovo del contratto nazionale siglato il 26 gennaio comporterà un aumento dei costi di oltre il 13%.
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I dipendenti delle cooperative sociali vedranno crescere gli stipendi e le tutele, grazie alla firma del rinnovo del contratto collettivo nazionale arrivata il 26 gennaio. Da Roma, però, c’è chi esulta a metà. A farlo sono le cooperative stesse, soprattutto quelle che si occupano di assistenza alle persone con disabilità, ai minori e alle donne sole in condizioni di fragilità. L’incremento dei salari, infatti, comporterà un aumento dei costi per i datori di lavoro, alle prese con risorse non sufficienti.
A lanciare l’allarme è Casa al Plurale, rete di cooperative di Roma e del Lazio attiva nel territorio del III municipio: “L’approvazione attesa da tempo del nuovo contratto porta, finalmente, ai lavoratori un aumento salariale che riconosce l’aumento del costo della vita e la professionalità di tanti operatori sociali – commentano – se da un lato plaudiamo a questa bella notizia, non possiamo non preoccuparci moltissimo, chiedendoci: con quali soldi pagheremo il loro lavoro, se fino ad oggi erano già totalmente insufficienti le risorse stanziate dal Comune di Roma?”.
Secondo i calcoli appena fatti dall’associazione Casa al Plurale, il rinnovo del contratto – in vigore fino al 31 dicembre 2025 e a decorrere dall’1 gennaio 2023 – comporterà un aumento dei costi pari al 13,41%. Da ormai oltre due anni, le cooperative romane che gestiscono le case famiglia a Roma, denunciano un’insufficienza di fondi dovuta al mancato rinnovo delle tariffe, chiesto più volte al sindaco Roberto Gualtieri e lo stesso primo cittadino, prima di venire eletto, prometteva un cambio di passo. Per l’allora candidato del centrosinistra, la questione già sollevata due anni e mezzo fa “merita grande attenzione”. “Preoccupano sia i livelli di qualità del servizio – scriveva Gualtieri su Facebook – sia le condizioni di lavoro degli operatori. E’ impensabile che i gestori dei servizi debbano contare su 3 euro per ogni ora di lavoro”.
A fine ottobre RomaToday aveva raccolto il grido d’aiuto di una cooperativa, “Nuova Scuola Serena”, che gestisce Casa dei Girasoli a Casalotti dal 1998 e Casa Sergio Ferrazza a Primavalle dal 2008. La titolare, Claude Wotzkin, ci aveva spiegato che “non rinnoverò la convenzione per la casa famiglia più piccola da quattro ospiti perché non riesco a rientrare dei costi, ogni mese le rette non coprono le spese”. Tra le entrate delle rette e le spese, incluse ovviamente quelle per pagare gli stipendi agli operatori impiegati, l’associazione registrava un disavanzo importante: “Se sommiamo le rette giornaliere e moltiplichiamo il risultato per 365, ciò che ne viene è inferiore di 1.000 euro rispetto a quanto spendo per pagare ogni singolo operatore assunto”.
RomaToday
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