Equo compenso in Abruzzo. Per Confprofessioni è una legge ben scritta.
Il Consiglio regionale abruzzese ha approvato la legge che introduce l'equo compenso per i professionisti che lavorano per le PA. La legge regionale è passata all’unanimità in consiglio, grazie alla collaborazione con Confprofessioni Abruzzo.
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“Eravamo stati i primi a chiedere l’equocompenso e devo dire siamo stati esauditi in tempi brevi con una Legge Regionale ben scritta, anche se il nostro emendamento che sollecitava i Comuni ad adeguarsi a tale provvedimento nella proposizione di eventuali bandi non è stato accolto pare per un dubbio parere di illegittimità”, queste del presidente di Confprofessioni Abruzzo, il medico veterinario Marco Della Torre (ANMVI Abruzzo). La Legge Regionale Disposizioni in materia di tutela delle prestazioni professionali e di equo compenso; è stata approvata all’unanimità nella seduta del 18 giugno. È il risultato di un testo unificato che nasce dalla fusione di tre distinti provvedimenti legislativi, il primo a firma del Presidente Lorenzo Sospiri (FI) e del consigliere Emiliano Di Matteo (Lega) e i restanti a firma dei consiglieri del M5S, Smargiassi eMarcozzi. Per Lorenzo Sospiri – primo firmatario del provvedimento- è una legge che “vuole aiutare i liberi professionisti ad incassare quanto dovuto per le loro prestazioni professionali ed impedire il ricorso a metodi di pagamento irregolari. È inoltre una norma che si prefigge di ridurre l’evasione fiscale imponendo la presentazione della fattura agli uffici della pubblica, infatti all’atto del rilascio dell’atto autorizzativo amministrazione – aggiunge Sospiri – o della ricezione di istanze a intervento diretto, la pubblica amministrazione deve acquisire la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà del professionista o dei professionisti sottoscrittori degli elaborati progettuali che attestano il pagamento delle spese da parte del committente.
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