Anno: XXV - Numero 70    
Martedì 23 Aprile 2024 ore 13:20
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Così cambia la scuola a settembre

Dagli orari alla mensa, dai bagni alla ricreazione

Così cambia la scuola a settembre

A 48 giorni dalla ripresa, ci sono ancora tante incertezze sull’inizio del nuovo anno scolastico. Le linee guida varate dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina,con le indicazioni del Comitato tecnico scientifico, hanno lasciato ampio margine di decisione alle singole istituzioni scolastiche. E il protocollo di sicurezza da definire coi sindacati è ancora una bozza, rimodellata dal monitoraggio sul campo. Sullo sfondo le richieste dei presidi, alle prese con spazi stretti, didattica da ridefinire, personale da gestire. Secondo le stime, servono altri 85 mila insegnanti e 21 mila collaboratori: il ministero sta preparando un’ordinanza sull’organico aggiuntivo che sarà dato alle scuole. I fondi saranno dati agli uffici scolastici regionali, che poi li distribuiranno alle scuole in base alle richieste. E ora al centro dell’attenzione ci sono anche i banchi: i presidi ne hanno chiesti 2,4 milioni, venerdì va chiusa la gara. Una corsa contro il tempo. Eppure la scuola si sta organizzando: e possiamo cominciare a immaginare, sulla base degli elementi che stanno venendo fuori giorno dopo giorno, come sarà questo rientro in classe a settembre.

Gli orari di ingresso

Le linee guida prevedono una «diversa modulazione settimanale del tempo scuola» e una «frequenza scolastica in turni differenziati». Cosa vuol dire? Che le classi entreranno scaglionate, con un intervallo che potrà andare dai 10 ai 30 minuti, per evitare assembramenti ai cancelli. Ci saranno probabilmente controlli all’ingresso, con collaboratori scolastici incaricati di sorvegliare l’accesso e di misurare la febbre al personale. Non ci sarà più la corsa al suono della campanella. L’ingresso distanziato sarà marcato per le scuole superiori, per evitare l’affollamento dei mezzi pubblici nelle ore di punta: è per questo che i ragazzi delle superiori saranno probabilmente costretti a doppi turni o a una didattica mista, in presenza/a distanza.

In aula

La distanza tra gli studenti dovrà essere di un metro «da bocca a bocca», ed è per questo che tutte le scuole si stanno attrezzando con banchi monoposto. Non parliamo necessariamente di banchi ergonomici, dedicati alla didattica moderna, ma an-che di banchi tradizionali di legno dove può stare seduto solo un ragazzo/a alla volta. Saranno disponibili? La gara europea scade venerdì, il commissario Do-menico Arcuri ha fissato il 7 agosto come data di scadenza per stilare i contratti, ma i produttori di banchi temono che possa andare deserta, perché non ci sarebbero i tempi per le forniture. Al ban-co non si dovrà tenere la mascherina, anche se gli esperti del Comitato si sono riservati di dire l’ultima parola a fine agosto, sulla base degli ultimi dati sui contagi.

I servizi igienici

In bagno potrà andare uno studente per volta, con la mascherina. I locali dovranno essere puliti frequentemente dal personale scolastico e, dove possibile, le finestre dovranno essere lasciate aperte per l’aerazione. Anche se gli ingressi di esterni dovranno essere limitati, dovranno essere predisposti bagni ad hoc (ad esempio per i genitori ai colloqui). Le scuole si stanno rifornendo anche di gel disinfettanti, messi a disposizione con dispenser, per permettere agli studenti di pulire bene le mani. Nei corridoi ci saranno indicazioni chiare per l’andata e il rientro dai vari spazi, e quindi anche da e per il bagno: frecce a terra, cartelli con le indicazioni, e soprattutto richiami continui alle regole di igienizzazione e rispetto delle distanze anti-Covid.

La ricreazione

Le corse nei cortili, la palla in palestra, giocare a nascondino: saranno probabilmente tutti rimpianti. In molte scuole, palestre e cortili dovranno essere utilizzati, anche con strutture temporanee, per la didattica, e saranno inutilizzabili per la ricreazione, almeno al mattino. Perché il ministero ha chiesto che venga preservata l’educazione motoria e che le palestre siano utilizzabili nel pomeriggio per le attività sportive. Solo le scuole più grandi potranno permettersi di far uscire gli alunni dalle aule per prendere aria, ma sempre con la mascherina, a turni, e rispettando le indicazioni per gli ingressi e le uscite. Molte saranno costrette a chiedere che la pausa dalle lezioni sia svolta in aula, con la merenda mangiata al banco.

Il pranzo

L’accesso alle mense, con decine di ragazzini che salgono e scendono dalle classi e mangiano allo stesso tavolo, è uno dei momenti considerati più pericolosi del potenziale contagio. Ecco perché molti dirigenti scolastici stanno decidendo di non aprire le sale mensa e di lasciare che i bambini consumino il pasto in aula. Monoporzioni, con posate e accessori monouso, per evitare condivisioni che potrebbero rivelarsi problematiche. Nel caso di ditte esterne, saranno gli incaricati del catering a preparare e distribuire il «lunch box», altrimenti ci penserà il personale che cucina e somministra il cibo preparato nei locali scolastici. Particolare attenzione sarà riservata all’igiene dei locali e alle misure di sicurezza che dovrà tenere il personale.

Se un alunno è positivo

Con 10 milioni di persone che si muovono e vengono in contatto ogni giorno, gli esperti ritengono che la ripresa delle lezioni possa far salire l’indice di trasmissione Rt anche di 0,3. Ed è questo il motivo per cui prima dell’inizio delle lezioni verranno effettuati a tutto il personale test sierologici volontarie e gratuiti, che verranno ripetuti periodicamente. Se un docente o uno studente manifestano sintomi importanti, viene allertata la Asl e si attiva il presidio medico del territorio. E se vengono trovati positivi al Covid? Sarà una circolare del ministero della Salute a stabilire come muoversi. Il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, aveva proposto di mettere in isolamento fiduciario la classe per 15 giorni. In questo caso si riprenderà la didattica a distanza.

 

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