Anno: XXVI - Numero 86    
Venerdì 2 Maggio 2025 ore 13:55
Resta aggiornato:

Home » Contributo a fondo perduto: on line il modello

Contributo a fondo perduto: on line il modello

Dal 30 marzo al 28 maggio

Contributo a fondo perduto: on line il modello

Da martedì 30 marzo, i liberi professionisti possono richiedere il contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Sostegni. L’Agenzia delle Entrate fornisce il modulo e spiega le modalità di erogazione delle risorse:  a scelta con bonifico diretto sul conto corrente o sotto forma di credito d’imposta. C’è tempo fino al 28 maggio, ma è bene affrettarsi. Contributo fino ad esaurimento del plafond di 11miliardi.

Con il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, si attua il Decreto 41/2021 (cd Sostegni) che stanzia 11 miliardi di euro da redistribuire, a fondo perduto, fra le Partite IVA titolari di attività di impresa o che esercitano la professione in forma autonoma,  il cui reddito sia calato almeno del 30% a causa della pandemia. Il contributo individuale va da un minimo di 1000 euro (per le persone fisiche) a un massimo di 150mila euro ed è calcolato per scaglioni di riduzione del reddito. Il contributo è esente da imposte sui redditi e da Irap.

Le Entrate pubblicano anche il modello per farne richiesta e le istruzioni di compilazione.

Quando- La finestra temporale per inoltrare l’istanza va dal 30 marzo al 28 maggio 2021. L’istanza va inviata alle Entrate, anche tramite un intermediario, utilizzando i canali telematici dell’Agenzia o mediante la piattaforma web messa a punto da Sogei, disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet delle Entrate.

L’orario di apertura del canale sarà presto comunicato on line.

Vi si accede con le credenziali dell’identità digitale Spid, della carta d’identità elettronica (Cie), Entratel/Fisconline o carta nazionale dei servizi (Cns)

Se la domanda viene scartata se ne può presentare un’altra entro il 28 maggio.

Accredito sul conto corrente- In caso di scelta di accredito tramite bonifico bancario, il codice fiscale e l’Iban fornito dal richiedente saranno comunicati a banche, Poste Italiane, Istituti di moneta elettronica, Istituti di pagamento, “per verificare che il richiedente sia intestatario o cointestatario del conto su cui verrà erogato il contributo stesso”.

È necessario che l’Iban si riferisca a un conto corrente intestato o cointestato al richiedente identificato col codice fiscale.

Credito d’imposta-Il contributo a fondo perduto può essere fruito sotto forma di credito d’imposta, uno “sconto fiscale” da portare in compensazione tramite il modello F24. La presentazione è possibile soltanto utilizzando i servizi telematici delle Entrate: sarà presto istituito un codice tributo ad hoc.

L’opzione fra accredito bancario/postale e credito d’imposta è irrevocabile.

Sotto i 10milioni di euro-  Il contributo a fondo perduto è riservato:

– a chi nel corso del 2019 ha conseguito ricavi o compensi sotto i 10 milioni di euro

– ha subito  durante il 2020 un calo mensile medio del fatturato e dei corrispettivi di almeno il 30 per cento rispetto all’anno precedente.

– a chi ha iniziato l’attività a partire dal primo gennaio 2019 il contributo spetta anche senza il calo di fatturato o dei corrispettivi del 30 per cento.

DECRETO-LEGGE 22 marzo 2021, n. 41

Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19.

Sono esclusi coloro che hanno cessato la partita Iva prima del 23 marzo e i soggetti che l’hanno aperta da oggi 24 marzo.

Calcolo del contributo- Il Governo ha individuato cinque fasce parametrate sul volume d’affari del 2019. I contributi sono calcolati su:

– 60 per cento della perdita media mensile per fatturati sotto i 100 mila euro;

– 50 per cento fra 100 mila e 400 mila euro;

-40 fra 400 mila e 1 milione;

-30 fra 1 e 5 milioni; 20 per cento fra 5 e 10 milioni.

Controlli– Se il contributo non spetta, oltre a recuperarlo il Fisco può sanzionare l’interessato fino al 200% dell’importo. Dal punto di vista penale si configura il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

Giù le mani dai professori!

Giù le mani dai professori!

02 Maggio 2025

Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara ha firmato un provvedimento in cui si prevede l’arresto obbligatorio in flagranza di reato per chi mette le mani addosso a insegnanti e dirigenti scolastici.

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.