Calderone conferma iter veloce dell’equo compenso
Al tavolo promosso dal ministro sul lavoro autonomo Il provvedimento sull'equo compenso per le prestazioni dei liberi professionisti "avrà un percorso rapido" verso il varo.
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E, successivamente, “ci sarà spazio per effettuare delle modifiche”, che potranno anche comprendere l’estensione della tutela ai lavoratori autonomi non iscritti ad Ordini e Collegi.
Questo, stando a quanto riferisce la presidente di Confcommercio professioni, l’orientamento espresso dal ministro del Lavoro Marina Calderone, nel pomeriggio di ieri, al tavolo sul lavoro autonomo, convocato al dicastero di via Veneto. “Servono nuove tutele per il lavoro autonomo professionale con la necessità, innanzitutto, di rendere strutturale Iscro, l’indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa, per cui occorre una riduzione significativa dell’ incremento contributivo ora previsto allo 0,51 per cento, e l’estensione della platea dei beneficiari almeno con l’innalzamento del tetto di reddito richiesto per l’accesso nell’ultimo anno di attività”.
Così la presidente di Confcommercio professioni Anna Rita Fioroni, al tavolo tecnico di confronto permanente sul Lavoro autonomo convocato dal ministro Marina Calderone.
“Bene che nel Pnrr e poi nella manovra di bilancio 2022 sia stato esteso il programma Gol al lavoro autonomo professionale con riferimento allo sportello del lavoro autonomo con un ruolo per le associazioni, secondo quanto previsto dalla legge 81/2017. Si attende – sottolinea Fioroni – l’attuazione ed estensione alla riqualificazione attraverso la formazione anche per lavoratori che non hanno chiuso la partita Iva”. Confcommercio Professioni ha, inoltre, ribadito la necessità di proseguire nella direzione avviata di includere i lavoratori autonomi in ogni azione di sostegno alla genitorialità e di valutare l’incremento delle prestazioni collegate alla contribuzione aggiuntiva della gestione separata Inps anche in coerenza con la delega del jobs act degli autonomi in materia. Con riferimento all’equo compenso è stata richiesta la revisione dell’attuale normativa, soprattutto con riferimento all’attuazione di questo principio anche per tutte le professioni non ordinistiche e nei confronti della PA. Si è, poi, evidenziata la necessità di garantire ai professionisti iscritti alla Gestione separata Inps la deducibilità dei contributi versati a tutte le forme di sanità integrativa come misura di riduzione della disparità di trattamento che sul punto ancora intercorre tra lavoratori autonomi professionali e i lavoratori dipendenti. Per assicurare agli stessi adeguate coperture previdenziali integrative a quelle del sistema pubblico, occorre infine favorirne il ricorso agli strumenti bilaterali già esistenti laddove possibile.
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