Adeguare il sistema scolastico alle esigenze del mercato
Secondo l’ultimo bollettino realizzato da Unioncamere-Anpal, in Italia un'impresa su due non riesce a trovare dipendenti con competenze adeguate alle mansioni da ricoprire.
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Un problema acuito da diversi fattori come la pandemia, il divario tecnologico e un sistema formativo obsoleto, che rende difficile l’allineamento delle competenze sul mercato del lavoro. Per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro “va rivisto il percorso scolastico, per adeguarlo a quelle che sono le esigenze nel mercato”, ha dichiarato Simone Cagliano, esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, all’Huffingtonpost.it il 19 maggio scorso. “Il processo di digitalizzazione che era già in essere, ha avuto una fortissima accelerazione. Ora le aziende cercano competenze che le persone, nei tre anni trascorsi dal Covid, non sono ancora riuscite ad acquisire” ha continuato l’esperto, spiegando come, da un lato, diverse mansioni risultino inadeguate a causa del salto digitale richiesto dal mercato e, di conseguenza, difficili da ricollocare. E, dall’altro, molte professionalità – che prima era consuetudine trovare – sono venute meno, perché non interessano i giovani come ad esempio artigiani, meccanici industriali. “Abbiamo bisogno di un aggiornamento repentino dei programmi di istruzione scolastica. Anche il governo se ne sta occupando”, ha concluso Cagliano, sottolineando che nel Decreto Lavoro è stato introdotto un incentivo al 60% per i datori di lavoro che assumono giovani Neet iscritti al “Programma operativo nazionale iniziativa occupazione giovani”.
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