Licenziata perché incinta, condannata l'azienda
La Corte d'Appello di Trento ha condannato l'azienda Dana per discriminazione di genere.
In evidenza

Licenziata perché incinta e lavoro perso. Una donna, dopo quasi quattro anni dalla cacciata da parte dell’azienda, si è vista accogliere il ricorso dalla Corte d’Appello di Trento. Ora l’azienda ‘Dana’, che nel settembre del 2021 aveva espulso la dipendente perché in gravidanza, è stata condannata per discriminazione di genere. La causa è stata portata avanti dall’avvocata Sonia Guglieminetti col sostegno della Fiom, del Nidil e dell’Ufficio Vertenze della Cgil.
L’impiegata, addetta alla contabilità, lavorava in Dana con un contratto interinale con missione a termine fino al 2049. Nel settembre 2021 veniva posta in gravidanza a rischio e, per questa ragione, Dana la estrometteva dall’organico, interrompendone la missione. In conseguenza a questa decisione, la lavoratrice tornava in capo all’agenzia di somministrazione, la Manpower, che, non potendola ricollocare altrove proprio a causa della gravidanza, le erogava solo l’indennità di mancata missione. L’importo mensile era pari a meno di un terzo dello stipendio che la lavoratrice avrebbe percepito se il diritto alla maternità le fosse stato garantito.
Agenzia Giornalistica Italia
Altre Notizie della sezione

La sinistra milanese prepara l’anti-Remigration
15 Maggio 2025Summit A Milano due manifestazioni di protesta contro il raduno dell'agitatore Martin Sellner e di una serie di relatori che propugneranno la remigrazione degli immigrati, anche di seconda e terza generazione.

Sfreccia in minimoto a 9 anni tra la folla
14 Maggio 2025Minimoto, 100 di cilindrata, area pedonale di Napoli: a 9 anni sfreccia tra i passanti. I genitori sono stati denunciati dai Carabinieri per abbandono minorile.

Abbiamo rincoglionito anche l’intelligenza artificiale
13 Maggio 2025Le allucinazioni nell’Ai, ovvero le risposte false ma convincenti, sono in aumento, e l’uomo è il principale responsabile.