La tassa "prelievo" sul conto corrente: quando scatta
Scatterà per tutti i titolari di un conto corrente postale o bancario, a prescindere dall'istituto di credito o dalla tipologia di conto.
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Lo aveva fatto Amato e adesso il Governo ci arioca.
Tra poche settimane i risparmiatori italiani si vedranno prelevare, direttamente dal proprio Cc, l’imposta di bollo.
Si tratta di una sorta di patrimoniale effettuata alla “fonte” dallo Stato che, facendo un introito per nulla irrilevante per le casse dell’erario, andrà ad agire direttamente sui risparmi di cittadini, imprese e titolari di partita Iva che già hanno a che a fare con scadenze fiscali ed adempimenti amministrativi che graveranno sul loro portafogli.
L’imposta di bollo ammonta a 34,20 euro per le persone fisiche e 100 euro per i soggetti giuridici e non prevede nessuna progressività in quanto rappresenta una tassa fissa legata al solo fatto di avere un conto corrente bancario o postale aperto; ma a differenze di tutti gli altri adempimenti amministrativi in questo caso nono sono i contribuenti a doversi preoccupare del pagamento ma è direttamente lo Stato ad effettuare un vero e proprio prelievo forzato.
Ma come funziona e di cosa si tratta… vediamo nel dettaglio
Introdotta oramai 50 anni fa, con il Dpr 642 del 1972, dal 2011 è stata applicata anche ai conti correnti, ai libretti di risparmio bancari e postali. L’imposta può essere addebitata in un unico prelievo di 34,20 euro o suddiviso in 4 pagamenti trimestrali di pari importo (8,55 euro); per i privati, invece, l’importo è di 100 euro, dunque, di 25 euro in 4 rate trimestrali.
L’imposta di bollo sul conto corrente, dunque, si rivolge a tutti possessori di conto correnti e viene addebitata trimestralmente qualora la giacenza media superi i 5mila euro.
L’imposta di bollo è previsto per tutti i conti correnti e trattandosi di una voce che viene addebitata direttamente dalla banca sul conto corrente, non c’è possibilità di non pagarla; fortunatamente ci sono delle esenzioni la prima delle quali riguarda coloro che abbiano un limite di giacenza media al di sotto dei 5mila euro e che non dovranno pagare nulla. Bisogna fare attenzione, però, perché nel caso in cui, ad esempio, si abbiano 2 conti correnti sotto i 5mila euro con lo stesso istituto di credito fa conto la somma delle giacenze; di conseguenza non è assolutamente una buona idea.
L’imposta di bollo fortunatamente non è applicata nei confronti di coloro i quali abbiano un reddito molto basso e in particolare a chi ha un Isee inferiore a 7.500 euro.
Gli aventi diritto all’esenzione, però, devono presentare alla propria banca, entro il 31 maggio di ogni anno, l’autocertificazione per accedere al diritto a non dovere pagare l’imposta di bollo.
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