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Caso scontrino a Milano: sovrapprezzo per il taglio del pane

Nuovo caso scontrino in Italia: polemiche per un panificio di Milano che chiede un prezzo extra di 20 centesimi per il taglio del pane a macchina.

Caso scontrino a Milano: sovrapprezzo per il taglio del pane

Sta facendo discutere la politica adottata da un panificio di Milano che ha deciso di applicare un sovrapprezzo di 20 centesimi ai clienti che chiedono di farsi tagliare il pane in negozio. Sul web è esplosa la polemica, mentre i titolari del locale ribattono, sostenendo che i macchinari per il servizio hanno un costo.

Tagliare il pane, la focaccia o qualsiasi altro prodotto costa 20 centesimi in più per i clienti di un panificio di Milano, situato nel quartiere Nolo. La scelta è stata comunicata a tutta la clientela attraverso un cartello appeso vicino al pane esposto: “La richiesta di prodotti tagliati è di 20 centesimi in più”.

Un cliente, dopo essere stato servito dal locale milanese, non ha gradito molto il costo extra del servizio, tanto da pubblicare sui social lo scontrino di ciò che aveva acquistato, mostrando a tutti il sovrapprezzo di 20 centesimi.

Sullo scontrino si vede il prezzo finale di 3,63 euro per una focaccia: 3,43 euro per il singolo prodotto di panificazione, a cui sono stati aggiungi i 20 centesimi di sovrapprezzo per il taglio. L’uomo, nel postare la foto, ha scritto: “Posso capire un pane tagliato a fette con la macchina, ma una focaccia…”.

Come capita puntualmente di fronte ai casi scontrino, la foto con lo scontrino ha fatto incetta di commenti e condivisioni, dando vita ai soliti dibattiti. Un utente ha commentato scrivendo: “Adesso fanno pagare anche per tagliare il pane a fette, dove arriveremo?”. Diverse le opinioni sotto al post: in tanti hanno manifestato dissenso nei confronti della decisione presa dal panificio milanese, ricordando anche altri episodi simili in Italia.

Altri utenti, però, hanno fatto notare come in Italia non esista alcuna legge che impedisca agli esercenti di richiedere un supplemento per alcuni servizi, purché siano specificati in anticipo e non spuntino a sorpresa direttamente sullo scontrino, al momento del conto. Il panificio in questione, infatti, ha avvertito i clienti con un cartello chiaramente visibile in negozio: il consumatore è informato sui prezzi e può scegliere liberamente se farsi servire oppure no.

riporta il ‘Corriere della Sera’, è spuntato anche quello di una commessa della panetteria di Milano, la quale ha spiegato: “Si tratta di un servizio in più che richiede tempo e l’uso della macchina per tagliare il pane. Per questo motivo deve essere retribuito, anche se con una cifra simbolica”.

Sempre dalla panetteria a ‘Fanpage.it’ hanno spiegato: “Continueremo ad applicare la maggiorazione, quel cartello c’è perché qui tagliamo il pane con la macchina, è un servizio in più che forniamo al cliente e che non tutti garantiscono. Inoltre, i macchinari costano”.

Quanto successo nel panificio di Milano va ad aggiungersi ai tanti casi scontrino che hanno contraddistinto l’estate italiana: uno dei più recenti è quello di Porto Cesareo, dove in un locale è stato chiesto un euro in più per dividere una pizza. A Ostia, invece, una donna ha pagato un euro per ricaricare il proprio smartphone nel ristorante di uno stabilimento balneare.

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